Manovra, Tremonti: “Abbiamo toccato i papaveri”

di Redazione

Giulio TremontiROMA.“Non ci sarà un’altra manovra nel corso del 2010”. Lo ha detto il ministro dell’Economia Giulio Tremonti parlando alla Camera.

Il ministro, intervenendo in commissione Bilancio della Camera dove è in corso l’esame della manovra, ha sottolineato che “sarebbe stato meglio avere un tempo più lungo. Ma i tempi alla politica, oggi li impone la realtà. Non è più come nel passato quando i numeri venivano prima della politica”. Quello che è certo, assicura Tremonti è che la manovra “sul 2010 pesa minimamente. Non ha una logica di intervento su quest’anno”.

La manovra economica del governo è arrivata blindata alla Camera dove sarà approvata con un nuovo voto di fiducia. Tremonti lo conferma. “Molti suggerimenti della Camera sono già stati accolti al Senato”, ha spiegato. “I tempi e i metodi sono quelli imposti, noi abbiamo due rami del Parlamento e in altri Paesi non ci sono”. A chi gli chiede quindi se il testo alla Camera sia blindato, il ministro risponde: “Ho come l’impressione…”.

Fare la correzione dei conti attraverso un aumento delle tasse sarebbe stato “un suicidio”, ha detto, sottolineando che l’aggiustamento “dal lato delle entrate sarebbe stato suicida. Se aumenti le tasse per finanziare livelli di spesa insostenibili fai la cosa opposta rispetto alla cosa che viene considerata giusta”. “È chiaro che devi conservare una quota di spesa”, ha spiegato il ministro. “Il nostro deficit è causato solo dalla caduta delle entrate perchè il Pil è sceso. Non puoi dire: devo ridurre le imposte perchè devo ridurre statisticamente la pressione fiscale. Allora devo ridurre le medicine per gli anziani?”. Se chiedi sacrifici agli impiegati puoi chiederli anche ai livelli più alti, ha ancora spiegato. “E la manovra per la prima volta tocca alcuni papaveri”. I livelli alti, continua il ministro, hanno protestato e si sono “smarcati” non per “la rilevanza del sacrificio” chiesto, ma perché vissuto “come un attentato alla loro intoccabilità. Ho avuto l’impressione che ci sia stata una lesa intoccabilità”. Un’altra manovra, quest’anno non ci sarà, ha chiarito perché l’Italia è “in linea con tutte le previsioni e tutti gli impegni. L’Italia è sotto continua osservazione in tutte le sedi. A occhio, a oggi, da nessuna parte si prevede una rottura del sistema sul 2010”.

Soddisfazioni per le reazioni degli italiani, Tremonti è convinto che il Paese abbia accettato questo intervento con un altissimo grado di responsabilità. “Nell’insieme il provvedimento è stato recepito e accettato in termini positivi”, ha commentato non tenendo conto, per esempio, delle manifestazioni nelle università (solo per fare un esempio), o forse sottovalutando il recente sciopero di 24 ore di medici e operatori della Sanità. Proprio rispetto al settore sanitario, il ministro dell’Economia ha assicurato che la manovra non prevede nessun blocco del turn over. “È stato fatto uno sciopero”, ha detto, “ma a noi non risulta il blocco del turn over nel settore sanitario, è evidente nel testo e l’ha detto anche il ministro per la Salute Ferruccio Fazio“. Allora, si chiede il ministro, “perchè è stato fatto lo sciopero?”. In generale il ministro ammette: “Il problema politico sarà trovare nuovi equilibri tra pubblico e privato”. “Fortunatamente”, dice Tremonti. “la gamma dei però si è fortemente ridotta”. La manovra varata dal Governo “è la prima finanziaria comune europea”. Il titolare del Tesoro ha ricordato che “l’anno prossimo, se si sviluppano i lavori di revisione del patto di stabilità e crescita, la procedura di bilancio sarà coordinata in Europa tutti insieme. La sessione di bilancio comune – ha aggiunto – è l’impegno di tutti a discutere, prima di presentare le finanziarie, cosa fare”. Tremonti ha spiegato che “tutti i Paesi dovevano fare delle correzioni e di colpo c’è stata un’accelerazione perché tutto è stato imposto con una meccanica comune”.

Tanto ottimismo viene subito raffreddato dall’opposizione. “Un Tremonti inedito quello di oggi in commissione Bilancio: nervoso e debole. Del resto è difficile giustificare quote latte, salva manager e tagli agli enti locali e misurarsi con un Paese che si rende conto ogni giorno di più delle iniquità e delle debolezze della manovra”. Lo dice il coordinatore delle commissioni economiche del Pd, Francesco Boccia. “Speriamo almeno – aggiunge – che il ministro ritrovi un po’ di serenità per l’audizione del pomeriggio sul federalismo, anche lì ci sarà da discutere seriamente”. Anche Pier Luigi Bersani ha respinto la lettura della manovra fatta da Tremonti, per cui per la prima volta pagano i “papaveri”. “Non lo so a quali papaveri alluda, – ha detto il segretario del Pd ai cronisti alla Camera – i papaveri che conosco io sono i grandi ricchi in termini di capitali, patrimonio e redditi. Questi non pagano un euro”. Invece, ha aggiunto, “tutti gli italiani normali, e questa è una cosa di cui nessuno parla, si vedono allungata di un anno l’età pensionabile e si vedono portare via i contributi di un anno con un semplice comma di questa manovra”. Bersani ha poi ricordato che “già l’anno scorso Tremonti disse che non ci sarebbe stata correzione e siamo alla modica cifra di 24 miliardi, gli suggerirei più cautela nel fare previsioni”. Per il leader dell’Idv, Antonio Di Pietro, Tremonti “non ha garantito le fasce deboli, bensì affaristi e piduisti”.

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