ROMA. “I commenti del Quirinale sono assai pregevoli, ma c’è un Parlamento: spetta a quest’ultimo decidere”. Intervistato dal Corriere della Sera, Niccolò Ghedini, deputato Pdl e legale del premier Silvio Berlusconi, …
… commenta così le affermazioni del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che ha parlato di “punti critici della legge sulle intercettazioni nel testo approvato dal Senato”. “La valutazione del capo dello Stato – precisa Ghedini – non è su problemi di natura tecnica. Altrimenti dovrebbe farsi eleggere. La valutazione è sulla costituzionalità. Le “criticità tecniche” esulano dalla sua competenza”. Ghedini respinge l’appunto del Colle sul consiglio, disatteso secondo quanto affermato da Napolitano, a concentrarsi sulla manovra: “Il Quirinale aveva raccomandato che si discutesse prima la manovra che scade il 30 luglio – afferma -. Il ddl intercettazioni è stato calendarizzato il 29 luglio e verrà discusso nella prima settimana di agosto. Quindi mi sembra evidente che dell’intervento del Colle si è tenuto conto”. La calendarizzazione del testo sulle intercettazioni non è affatto “irragionevole”, prosegue riferendosi alla dichiarazione del presidente della Camera Fini, “questa legge è da due anni in Parlamento, approvata per la prima volta dopo un anno. Sono quasi 800 giorni che è in discussione”.
BERSANI: “SUPERATO IL SEGNO”. La reazione delle opposizioni non si è fatta attendere. “Vedo un centrodestra sbandato in un momento delicatissimo per il paese – dice il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani -. Un nervosismo che si sta scaricando in affermazioni poco eleganti. Ho letto con imbarazzo da italiano l’intervista di Ghedini. Nessuno può rivolgersi così al presidente della Repubblica nemmeno uno che è avvocato e dice di capire qualcosa di politica”. Non solo. Per Bersani “si sta superando il segno” e quindi quelli del Pdl “si mettano al fresco un attimo e riflettano perchè così non può andare”. Il nervosismo della maggioranza, sostiene il leader Pd, fa sì che “il governo non riesce a mettere la testa sulla manovra e correggerla come necessaria”. Così come “non riesce a prendere atto che il ddl intercettazioni così com’è non va e non può andare perchè, come sostiene anche il procuratore Grasso, così si dà un colpo alla legalità”.
IDV: “DELIRIO DI ONNIPOTENZA”. “Ghedini, essendo il legale di un imputato, il Presidente del Consiglio Berlusconi, come il suo dante causa, è in completo delirio di onnipotenza. – sottolinea invece il portavoce dell’Idv, Leoluca Orlando – Oggi si è anche messo a fare il legale della maggioranza contro il Capo dello Stato”. “Con o senza incarico professionale – aggiunte l’esponente dipietrista -, l’avvocato Ghedini straparla ignorando le norme della Costituzione, così come ha dimostrato con leggi aberranti da lui elaborate e dichiarate sistematicamente incostituzionali”.
CASINI: “QUESTA LEGGE NON PASSA”. “Se la maggioranza non accetta di cambiare il ddl sulle intercettazioni vuol dire che non vuole che questa legge, che pure andrebbe fatta per tutelare la privacy e non certo per indebolire la tutela della legalità, venga approvata”. È invece questa la risposta che dà il leader Udc Pier Ferdinando Casini ad una domanda specifica dei giornalisti a Montecitorio. La legge – dice – “va profondamente cambiata: alla maggioranza diciamo “basta esibizionismo muscolare”, costruiamo assieme una proposta diversa, che tuteli la privacy, la legalità e la libertà di stampa”. Per Casini è poi “inutile, come fa Ghedini, fare le pulci alle parole del Capo dello Stato, perchè si perde di vista la dinamica istituzionale. È una questione molto seria di cui il presidente della Repubblica, in maniera molto seria, si è sempre fatto carico. Penso che l’evocazione del “doveva essere eletto, doveva farsi eleggere”, non c’entri assolutamente nulla. È un’evocazione che dimostra che Ghedini non ha capito il senso delle critiche che tutto il mondo, e non il Capo dello Stato, sta facendo a questa legge”.
