Csm, Fini: “Si trovi intesa entro luglio”. Ma centrodestra vota scheda bianca

di Redazione

Gianfranco Fini ROMA. Si profila una nuova fumata nera all’elezione, in programma per martedì 27 luglio alla Camera, degli otto membri laici del Consiglio superiore della magistratura.

A quanto si è appreso da ambienti della maggioranza, deputati e senatori del centrodestra voteranno scheda bianca. A meno, si fa notare, di accordi in extremis che al momento però appaiono remoti.

Il parlamento si riunirà di nuovo in seduta comune martedì alle 13.30, per la quinta volta, e proseguono le trattative per la scelta degli otto nomi su cui convergeranno i voti. La trattativa è bloccata soprattutto dal nodo della vicepresidenza. Il Pdl spinge, per ereditare l’incarico di Nicola Mancino, su Annibale Marini, nome su cui l’opposizione però ha espresso un orientamento decisamente contrario.

Intanto, il presidente della Camera Gianfranco Fini scrive ai capigruppo, invitandoli a una maggiore responsabilità istituzionale. Fini, nella lettera, ricorda come “martedì 27 luglio, alle ore 13.30, è nuovamente convocato il Parlamento in seduta comune per procedere alla votazione per l’elezione di otto membri del Consiglio superiore della magistratura” e che “nelle precedenti quattro votazioni non è stato raggiunto il numero legale. Come vi è noto – aggiunge il presidente della Camera – il presidente della Repubblica, dapprima con una lettera ai Presidenti delle Camere del 12 luglio scorso, della quale ho dato conto nella riunione della Conferenza dei Presidenti di gruppo del 14 luglio, indi con una nota ufficiale del 19 luglio, ha formulato un appello a tutti i gruppi parlamentari affinché‚ si possa pervenire ad una rapida elezione dei componenti del Consiglio superiore della magistratura scelti dal Parlamento, sottolineando, da ultimo, ‘l’assoluta necessità che alla scadenza del mandato dell’attuale Consiglio, il 31 luglio, l’istituzione sia stata rinnovata interamente così da poter svolgere senza soluzioni di continuità e nella pienezza di poteri le sue più che mai essenziali e delicate funzioni”‘.

“Ricollegandomi alle considerazioni che ho già svolto in sede di Conferenza dei Presidenti di gruppo – prosegue Fini – desidero unirmi a tale appello rappresentandovi con viva sollecitudine l’urgenza che il Parlamento in seduta comune faccia fronte in tempo utile a tale importante adempimento. A tal fine – conclude – vi invito ad intensificare ogni sforzo per realizzare le necessarie intese tra i gruppi e ad adoperarvi affinché‚ da parte di tutti i deputati sia assicurata la più ampia partecipazione al voto”.

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