Caso Fini, Berlusconi convoca i suoi. Bocchino: “Non usciamo”

di Redazione

Fini-BerlusconiROMA. Le dimissioni del ministroAldo Brancher aprono una settimana decisiva per il Pdl. Chiuso il capitolo sull’ormai ex ministro del Decentramento, …

… restano sul tavolo del premierSilvio Berlusconi almeno altre tre nodi da sciogliere: la manovra (alla luce delle perplessità espresse dagli enti locali), il ddl intercettazioni e il caso Fini. Il tema assai spinoso della manovra sarà affrontato già lunedì pomeriggio. Il Cavaliere riceverà infatti ad Arcore il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti: la questione più delicata è quella legata alla dura protesta di Regioni e Comuni contro i tagli previsti dal provvedimento. A quanto si apprende, potrebbe non trattarsi però di un semplice “faccia a faccia” ma di un incontro aperto ad altri rappresentanti dell’esecutivo per discutere anche delle altre questioni che stanno creando tensione all’interno della maggioranza.

Forse già ad Arcore si affronterà anche il caso Fini, nella speranza di allentare le tensioni di questi ultimi giorni tra il presidente della Camera e il premier. Una resa dei conti, forse, ma con due opzioni: mentre si fa strada infatti l’ipotesi di una “federazione”, non tramonta la tentazione di una verifica parlamentare.

Di manovra, caso Fini e ddl intercettazioni si parlerà quasi con certezza nel corso della riunione convocata dal premier a Palazzo Grazioli per mercoledì 7 luglio, alle 12.30. Il presidente del Consiglio vedrà i capigruppo del Pdl di Camera e Senato, Fabrizio Cicchitto e Maurizio Gasparri, il vicepresidente dei senatori pidiellini Gaetano Quagliariello, i coordinatori Ignazio La Russa, Denis Verdini e Sandro Bondi, il ministro della Giustizia Angelino Alfano, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta e Niccolò Ghedini. Al momento non sono state convocate ufficialmente, invece, riunioni dell’ufficio di Presidenza o della Direzione nazionale. Se si decidesse di farlo, anche la riunione del 7 luglio potrebbe essere anticipata a martedì.

BOCCHINO: “NOI NON USCIAMO”. “Dobbiamo deludere Berlusconi, non c’è la possibilità né di cacciarci né di farci andare via dal Pdl’, dice Italo Bocchino dei finiani. “Non ci saranno conte – aggiunge – perché noi sosterremo sempre lealmente il Governo senza però far venir meno la volontà di porre all’interno del partito e all’esterno i problemi che riteniamo utili sottolineare”. “Per le intercettazioni vale lo stesso discorso del caso Brancher. – conclude Bocchino – Se Berlusconi ascoltasse di piu’ Fini potrebbe risolvere il problema”.

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