Casini: “Un governo tecnico senza Berlusconi è fuori da realtà”

di Redazione

Pier Ferdinando Casini ROMA. Ipotizzareun governo di larghe intese senza Berlusconi, di cui parla il Pd, è “fuori della realtà”. E’ l’opinione di Pier Ferdinando Casini sull’ipotesi di un esecutivo a guida Tremonti.

Il leader Udc parla poi del bipolarismo: “E’ stato un fallimento, ha ingrossato solo Lega e Di Pietro”. Casini punge però il premier: “Berlusconi sulle inchieste parla di complotto, è segno di impotenza, chi governa stia attento a chi frequenta”.

Berlusconi dice che ad agosto riorganizzerà il Pdl, ma sul tentativo del premier Casini nutre molti dubbi. “Sento parlare dell’ipotesi di un nuovo predellino. Ma, se come l’altra volta sarà solo una scorciatoia per non affrontare i problemi, allora sarà anche peggio del primo”. “Se invece – aggiunge Casini – Berlusconi prende atto della situazione e si rende conto che così non si può più andare avanti, allora è un altro discorso. Con gli spot non si governa, nè si risolvono i problemi”.

“I giudici devono fare il loro lavoro e saranno loro a spiegarci se la P3 è una cosa seria o una buffonata”. Così Casini interviene anche sull’inchiesta sull’eolico. “L’unica cosa che posso dire – aggiunge – è che quando si è ai vertici dello Stato o di un partito bisognerebbe stare attenti a chi si frequenta. Insomma, io ci penserei bene prima di andare a cena con Carboni”. Berlusconi dice che la vicenda è soltanto una “montatura vergognosa” ma secondo Casini questo è “un segno di impotenza”. “Evocare i complotti – dice il leader dell’Udc – di solito è segno di impotenza. E comunque sono curioso di sapere chi l’ha ordito e magari se tutto ha preso inizio a casa Vespa perché in quel caso sia Berlusconi che io dovremmo saperne qualcosa…”.

Intorno al tentativo di “tregua” tra Berlusconi e Gianfranco Fini, Casini preferisce tenersi fuori: “Questo è un problema loro. Sono terzo e non intendo certo mettere bocca in casa altrui”. “La cosa che mi colpisce di più – dice – è che, a volte, nei pressi della maggioranza l’apertura all’Udc viene vista come un atto di generosità mentre l’analisi fatta dall’Udc era perfetta: il bipartitismo è fallito e il bipolarismo serve solo a far ingrossare Lega e Di Pietro. Sono gli altri che dovrebbero riflettere e comunque sono gli altri che hanno bisogno di noi”.

Intanto, in un’intervista a Repubblica, il ministro dell’Economia Giulio Tremonti dice no all’ipotesi di un governo tecnico e spiega che “non esiste un’alternativa a Berlusconi”. E a chi lo vedeva come un possibile avversario interno del premier, assicura che quello che ha fatto lo ha fatto grazie a Berlusconi e a Bossi.

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