Mare nera, il nuovo “tappo” sembra funzionare

di Redazione

 La Bp proseguirà i test sul nuovo tappo per fermare la fuoriuscita di greggio nel Golfo del Messico oltre le 48 ore previste.

“Procederemo di sei ore in sei ore e quando ci saranno novità le comunicheremo”, ha spiegato il portavoce del colosso petrolifero Mark Salt. I test sarebbero dovuti terminare nel pomeriggio di sabato. Negli ultimi è risultato che la pressione nel pozzo è gradualmente risalita e questo ha alimentato l’ottimismo sulla possibilità che il coperchio di 70 tonnellate stia fermando la fuoriuscita di greggio e che la struttura del pozzo sia integra.

Il vicepresidente della Bp, Kent Wells, in precedenza av eva detto che la pressione all’interno del pozzo era inferiore alle aspettative. Una notizia che non è rassicurante in quanto fa temere che la pressione all’interno del giacimento abbia trovato nuovi sfoghi facendo uscire greggio direttamente da fessure sul fondo del mare. “Più il test sarà lungo, più sarà affidabile”, aveva dichiarato Wells. La decisione finale, ha fatto sapere il vice direttore della Bp, sarà presa da Thad Allen, plenipotenziario nominato da Obama per l’emergenza marea nera. Wells aveva però detto che i sensori non hanno dato evidenze di uscite di petrolio sul fondo del mare ai lati del pozzo.

Dopo 41 ore dalla chiusura del pozzo, la pressione all’interno delle valvole di tenuta aveva raggiunto le 6.745 libbre per pollice quadro (ossia 474 kg al centimetro quadro) e continuava ad aumentare di 0,14 kg/cmq all’ora (2 libbre per pollice quadro), contro un aumento di 0,14-0,70 kg/cmq registrato venerdì. Si è comunque ben lontani dal limite di 7.500 libbre al pollice quadro (527 kg/cmq) che i tecnici considerano di sicurezza per essere certi che non ci siano fughe dal fondo marino. Secondo Allen c’è un’altra possibile spiegazione per la pressione inferiore alla aspettative: il giacimento potrebbe aver perso pressione dopo tre mesi di fuoriuscita incontrollato di petrolio.

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