Chavez annuncia la rottura con la Colombia: “Costretto a farlo”

di Emma Zampella

 CARACAS. La tensione tra Venezuela e Colombia cresce e si mantiene alta in seguito alla decisone del capo di Stato venezuelano di rompere i rapporti diplomatici con il Governo Colombiano.

“Mi vedo costretto a farlo” ha detto Hugo Chavez in seguito alla denuncia da parte di un ambasciatore colombiano, Luis Alfonso Hoyo, nel corso di un’assemblea straordinaria dell’Organizzazione degli stati americani, della presenza di 1500 guerriglieri delle Farc dislocati in 87 accampamenti posti sul territorio venezuelano.

La tensione è infatti maturata a seguito delle accuse, da parte del Governo di Bogotà, della presenza di alcuni capi di guerriglia colombiana e cinque alti dirigenti delle Forze armate rivoluzionarie di Colombia (Farc) e dell’Esercito di liberazione nazionale (Eln), sul territorio venezuelano. A queste accuse ci sarebbe chi come il presidente uscente della Colombia, Alvaro Uribe, ne aggiunge le prove concrete con immagini, foto e mappe fotografiche. Il presidente venezuelano ha annunciato la rottura dei rapporti diplomatici proprio nel momento in cui riceveva presso il Palazzo Presidenziale, il “pibe de oro”, Diego Armando Maradona.

Un’ora dopo la dichiarazione di Chavez, ecco che scatta l’ultimatum: il capo della diplomazia venezuelana, Nicolas Maduro, ha dato 72 ore di tempo ai diplomatici colombiani per lasciare il territorio venezuelano e chiudere l’ambasciata del Venezuela a Bogotà. Le reazioni non sono mancate soprattutto da parte del Governo degli Usa che ha definito questa scelta di rompere i rapporti diplomatici come un cattivo modo di agire. Il portavoce del Dipartimento di Stato, P.J. Crowley, ritiene che questo non sia stato il modo migliore da parte del Venezuela di definire le proprie preoccupazioni. La richiesta di tornare alla calma ristabilendo una serenità dei rapporti arriva anche dall’Onu, dove il segretario generale, Ban Ki Moon, ha invitato i paesi in conflitto a ritrovare la loro serenità nei rapporti riacquisibile solo grazie al dialogo.

Ma il procuratore Guillermo Mendozanon sembra voler seguire questo consiglio: il suo intento è quello infatti di sporgere denuncia nei confronti del governo venezuelano davanti alla giustizia internazionale, per la presunta collaborazione offerta dal Venezuela nei confronti dei guerriglieri colombiani.

Questo è il momento più difficile nell’ambito delle relazioni diplomatiche tra i due Paesi dal 2008, quando il Presidente Chavez decise di schierare al confine con la Colombia truppe armate, dopo il bombardamento di una postazione delle Farc in Ecuador, alleato di Caracas, costato la vita a 25 uomini, fra cui il numero due della guerriglia marxista.

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