Cipressi abbattuti, Udc torna sulla questione cimitero

di Redazione

cimitero di CesaCESA. “La stranezza delle cose che succedono a Cesa ancora una volta ci costringe ad intervenire su alcuni fatti gravi che stanno accadendo sul nostro territorio”.

Lo afferma l’avvocato Anna Mele, segretaria cittadina Udc di Cesa., in merito all’abbattimento di cipressi secolari nel cimitero.

“Vorremmo sapere, – dice la Mele – e con noi la cittadinanza, se esiste un’autorizzazione della forestale per l’abbattimento. E poi, a cosa verrà destinato il ricavato della vendita degli stessi, se vendita c’è stata?”. Poi l’esponente dello scudocrociato torna sulle opere di ampliamento: “Avremmo voluto non parlarne mai più della questione, – dichiara la Mele – convinti che ciò che avevamo denunciato nei precedenti manifesti fosse servito a non far completare uno scempio e a non saccheggiare le tasche dei cittadini. Secondo le nostre conoscenze, il prezzo unitario e definitivo dei loculi sarà pari a circa 20002500 euro. Come si è arrivati a questa cifra? Forse la lievitazione del prezzo dei loculi, diverso da quello stabilito originariamente, è dovuta anche agli errori dell’amministrazione? Visto che alcuni loculi sono stati prima costruiti e poi demoliti? Nonostante nostra formale richiesta, siamo ancora in attesa di ricevere da parte dell’amministrazione il quadro economico relativo alla costruzione dei loculi cimiteriali”.

La segretaria Udc poi sottolinea come “il costo iniziale dei loculi cimiteriali comprendeva anche la ricostruzione delle fogne nella parte già esistente, mentre oggi l’amministrazione, in barba alla Corte dei Conti, ha realizzato queste opere con un appalto a sé stante. Inoltre, nel costo del loculo inizialmente era compresa la quota per l’ossario. Ma dove verrà realizzato visto che allo stato attuale non c’è più spazio? Perché incassare questa quota senza realizzare l’opera? In più siamo profondamente preoccupati e chiediamo se sui loculi perimetrali esistenti sia stata fatta una verifica statica e se questa sia stata consegnata al genio civile, perché non vorremmo che si verificasse che i nostri poveri cari defunti, oltre ad essere mortificati da un’indecorosa dimora, frutto dell’incapacità di questa amministrazione, fossero coinvolti in qualche cedimento strutturale”.

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