New Dreams: “Anche gli ammalati sono degli eroi”

di Redazione

 AVERSA. L’associazione New Dreams ed il suo presidente Donato Liotto dedicano a tutti gli ammalati un messaggio di solidarietà, estendendolo a tutte quelle famiglie che vivono la tragedia di una persona cara sofferente.

C’è sempre una speranza e bisogna lottare e crederci. Alla fine ne varrà comunque e sempre la pena di averlo fatto. Chi sono i veri “Eroi”? Domanda, questa, alla quale potremmo trovare facile risposta. Basta leggere e sfogliare i libri di storia passata e anche recente per trovarne a decine. Eroi distintisi nei vari campi sia militari sia in quelli civili. Eroi, che vengono ricordati e festeggiati, che vengono posti ad esempio delle genti e idrolatati giustamente come idoli da imitare.

Chi sono gli eroi della storia passata e recente noi lo sappiamo bene. Ed infatti, non a caso, per questi ci sono Istituzioni, Associazioni, Enti Pubblici che li ricordano in date specifiche di avvenimenti ad essi legati. Strade, piazze, vie, monumenti a loro dedicati, affichè come dicevamo, si rammenti sempre di queste grandi personalità ma anche di uomini, di donne, semplici che hanno fatto la storia passata e recente. Ma gli eroi nostri, quelli presenti, quelli che non sono morti, quelli che sono ancora vivi e che sono tra noi, che ci sono a fianco, che vivono con noi nelle nostre famiglie, chi sono? Anche loro per variegati motivi possono senza dubbio, anzi sicuramente definirsi eroi. Vivono con dignità, combattono ogni giorno nel silenzio e con grande coraggio, danno serenità alle persone care, quando poi, di serenità dovremmo essere noi a infonderla a loro. Lottano contro la burocrazia di una società ottusa e a volte distratta e assente. Fanno finta di stare bene per far star bene chi li ama, ti concedono sempre un sorriso. Ma dentro di loro “il male” avanza, li consuma come una candela che pian piano si spegne sotto i nostri occhi. Anche loro sono “Veri Eroi”.

Per chi ancora non l’avesse capito, parliamo degli ammalati. Sanno che, presto o tardi, la loro lunga battaglia potrebbe essere persa. Ma continuano a lottare e a sperare, infondendosperanza anche nei loro cari e non fanno mai pesare il loro dramma. Sono questi: uomini, donne, bambini e anziani. Esempi di grande coraggio per chi li circonda e che sa delle loro pene e del loro “calvario”. Loro ci guardano, ci parlano e immaginano magari talvolta illudendosi, che tutto va bene, quando poi in realtà così non è. Noi che sappiamo, speriamo e continuiamo ogni giorno, ogni attimo della nostra giornata a fare le cose di tutti i giorni, cose a volte futili ma che ci aiutino a sperare. Poi, succede che il nostro “grande eroe” improvvisamente si ritrova nel dolore della malattia, che infame e traditrice lo assale,e noi con lui, impotenti, non possiamo far altro se non sperare,nascondendoci dietro ad una frase fatta: “E’ un momento, passerà” e ritorneremo a sperare. Ma siamo consapevoli che quel momento potrebbe essere l’ultimo. Le genti del presente se hanno un eroe che combatte il mero destino di una malattia tremenda devono essergli grati per l’insegnamento, per la dignità con la quale queste persone affrontano un destino crudele. Perchè questi “eroi” ci insegnano ad amare, a sperare, a sorridere a ricordarci di quanta è bella la vita, che va vissuta ogni attimo appieno.

Rammentiamolo sempre, costruiamo dentro i nostri cuori strade, piazze e monumenti dedichiamoli a loro, omaggiamoli col ricordo. Quando sarà, se sarà. Avremo anche noi un eroe da ammirare, ma soprattutto di continuare ad amare come se egli fosse ancora in mezzo a noi. A volte ci lasciano soli nel buio, ma ricordiamoci di loro, di quanto ci hanno amati, di quanto ci amano, forse non servirà, ma almeno ci farà sentire meno soli.

Lenire il loro dolore si può, basta davvero poco, anzi una parola sola e noi la dettiamo con tutta l’umiltà ed il rispetto dovuto: “Amore”.

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