Amianto, protestano gli operai dell’Indesit

di Antonio Taglialatela

 TEVEROLA. I lavoratori dell’Indesit di Teverola chiedono di fermare la produzione in vista della rimozione dell’amianto dai tetti degli stabilimenti. E dalle 7 di giovedì mattina hanno messo in atto una protesta nel parcheggio dell’azienda.

L’Indesit, infatti, ha in programma a breve le opere di bonifica, con l’iter burocratico che già è stato espletato. Tuttavia, gli operai si dichiarano preoccupati. In una nota a firma delle Rsu aziendali, si ritiene che “non vi sono le condizioni di rimuovere l’amianto con i lavoratori contemporaneamente in produzione”.Questo perché dall’interno gli stabilimenti non sarebbero “sigillati”, in particolare per i seguenti motivi: “Finestroni che non si chiudono, cappe aspiranti dell’uscita esterna che non possono essere chiuse, avancorpi e magazzino aperti per permettere carico e scarico di materiali, locale mensa e infermeria situati all’esterno dello stabilimento, parcheggi, ufficio amministrativo esterno, infiltrazioni tetti usurati, temperature alte”.

Le Rsu, quindi, ritengono che i lavori di bonifica debbano essere eseguiti “con gli stabilimenti fermi”, ed intanto hanno chiesto alle organizzazioni sindacali di appartenenza (Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm Uil) la convocazione urgente di una riunione per discutere della situazione.

Una richiesta che difficilmente sarà accettata dall’azienda, dal momento che dei lavori di tale portata possono durare anche mesi. Non a caso, sembra che l’Indesit (che ha le relative autorizzazioni) abbia indetto delle riunioni con gli stessi sindacati, alla presenza di esperti del settore, anche del campo universitario, per tranquillizzare gli operai che vogliono sapere a quali rischi eventualmente possono andare incontro. “Questi lavori – spiega un sindacalista – erano già programmati da tempo, ci chiediamo perché non sono stati accorpati periodi di ferie e di cassa integrazione in modo che le operazioni di bonifica potevano essere effettuate con lo stabilimento vuoto. Perché adesso dobbiamo avere paura di andare a lavorare?”.

Tra l’altro, è di ieri la notizia, positiva per gli stabilimenti teverolesi, che il cda di Indesit Company ha varato un piano per il consolidamento della presenza industriale in Italia. Piano che prevede, accanto ad investimenti per 120 milioni nel triennio 2010-2012 per “innovazione di prodotto e di processo”, la chiusura degli stabilimenti di Brembate (Bergamo) e Refrontolo (Treviso), e il potenziamento dei poli industriali di Indesit Company al centro-sud d’Italia, in particolare Fabriano (quartier generale del gruppo) e Teverola.

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