Droga nel ravennate, Barra respinge le accuse

di Redazione

 ORTA DI ATELLA. E’ stato interrogato venerdì mattina Salvatore Barra, imprenditore del settore calzature originario di Orta di Atella, arrestato a seguito di ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip di Ravenna per i reati di droga.

L’operazione è statabattezzata “Black Finger” e si tratta di una indagine condotta dalle sezioni antidroga della squadra mobile di Ravenna e della criminalità organizzata di Bologna. L’ordinanza è stata emessa dal Gip Anna Mori del Tribunale di Ravenna, su richiesta del sostituto procuratore Roberto Ceroni. Alcuni indagati sono stati raggiunti dall’ordinanza mentre già si trovavano in carcere per altri motivi. In tutto sono state 14 le misure restrittive adottate.

L’indagine riguarda diverse città italiane, tra cui Ravenna e Bologna, ma ha avuto ramificazioni anche a Desenzano del Garda (Bs), Rimini, Foggia, Pisa, Parma e Caserta. Questo è stato l’ultimo capitolo di un’indagine che durava da circa un anno, un tempo in cui gli agenti hanno avuto modo di raccogliere prove inconfutabili dello smercio di sostanze stupefacenti di ogni tipo. A farla da padrone era la cocaina, ma non mancavano eroina, hashish, e perfino oppio.

Secondo l’ordinanza, Barra, 44 anni, avrebbe trasportato la droga da Caserta a Bologna, per rifornire un altro soggetto, Gianni Valdirosa, pure lui arrestato. L’uomo, difeso dall’avvocatoEnzo Guida, ha rigettato ogni accusa, spiegando che i contatti con Valdirosa erano solo legati al commercio e quindi alla vendita di calzature. Si attendono nelle prossime ore gli altri interrogatori, poi la parolapasserà al Tribunale del Riesame di Bologna che dovrà vagliare tutte le posizioni degli arrestati.

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