Bilancio, voto contrario dell’Udc in Assise

di Redazione

Salvatore Del PreteORTA DI ATELLA. Nel corso della seduta consiliare che ha visto l’approvazione del bilancio di previsione è intervenuto il consigliere di opposizione dell’Udc, architetto Salvatore Del Prete.

L’esponente dello scudocrociato, prima di votare contro il documento contabile, ha fatto una premessa e delle proposte.

“Facendo tesoro della collaborazione e del sostegno degli amici dei partiti (Psi, SeL, Verdi, Orta libera Orta) che hanno sottoscritto il manifesto ‘Anche dall’opposizione si può governare’, che ancora oggi condividono la responsabile proposta politica in esso indicata e degli amici di ’Orta libera Orta’ che hanno manifestato, successivamente, con grande responsabilità e correttezza politica, piena sintonia con le posizioni politiche espresse. Nello spirito di quanto riportato nel manifesto pubblicato su Pupia-Orta in data 12/06/2010;

Nel convincimento di non voler esprimere accuse né criminalizzare gli amici di maggioranza per quanto proposto, in termini politici ed amministrativi, attraverso l’elaborazione del bilancio di previsione perché consapevole del limitato tempo che hanno avuto a disposizione per la stesura dello stesso e delle difficoltà oggettive riscontrate per creare un raccordo, sul piano tecnico e politico, con quanto prodotto dalla gestione commissariale;

Nella consapevolezza di dover lavorare per garantire che il governo cittadino sia sempre gestito dagli ortesi e non da commissari esterni, pur riconoscendo agli stessi immensa professionalità ed elevate capacità amministrative, e che risulta sempre più pressante la necessità di un confronto leale tra tutte le forze politiche sulle problematiche gravissime che coinvolgono il nostro territorio;

Nell’interesse di contribuire ad informare i cittadini sulle conseguenze che potrebbero derivare dall’approvazione di un documento contabile da cui emerge la mancanza totale di una vera progettualità politica di lungo respiro, l’assenza di risorse tese alla soluzione dei gravissimi problemi presenti sul territorio, scelte artificiose che non contemplano il pieno rispetto della normativa vigente, tese unicamente a garantire una apparente quadratura tra entrate e spese;

Nel prendere atto delle considerazioni politiche, di alcune tra le numerosissime incongruenze tecniche e di artifizi contabili presenti nel bilancio e riportati, in modo analitico, nella nota allegata che è parte integrante della presente dichiarazione; Nel prendere atto, altresì, che manca totalmente il collegamento tra quanto affermato nella relazione programmatica e le cifre poste nel bilancio; risulta programmato un solo intervento di manutenzione straordinaria di opere pubbliche e assenza totale di un piano di riqualificazione che comporterà il permanere per 3 anni del degrado del centro storico, di una rete fognaria intasata e obsoleta e uno stato carente della struttura della rete idrica ed elettrica; manca il programma triennale delle opere pubbliche con le priorità di intervento cioè la programmazione annuale delle attività che si intendono svolgere ed il relativo piano occupazionale che rappresenta la parte essenziale di un bilancio in contrasto pieno con quanto affermato dalla maggioranza di governo; sono completamente assenti o irrisorie le entrate extratributarie e spese in conto capitale: soli 350mila euro per l’anno in corso per scendere, nei prossimi due anni, a 170mila euro, spese necessarie e vincolate per la costruzione e la manutenzione straordinaria di opere pubbliche,(strade, fogne, scuole, palestre, uffici ed edifici pubblici, costi di progettazione, acquisto arredi e attrezzi);

Nella considerazione che affermare la volontà di voler ridurre la spesa e gli sprechi è puramente demagogico ed inutile se non si definisce: quali spese vengono tagliate e chi ci rimette in termini di prestazione e servizi; come si assicura al nostro paese lo sviluppo e la rigenerazione del territorio; come si definisce una misura di benessere della collettività; come ridurre i costi ed aumentare le entrate senza mettere le mani nelle tasche dei cittadini;

Nel pieno convincimento personale e dei partiti che mi sostengono, che è’ indispensabile fare scelte coraggiose per: tagliare le spese inutili e/o evitabili; ristrutturare completamente la gestione dei servizi per incrementare notevolmente le entrate tributarie; una valutazione attenta di spese relative a professionalità esterne ed interne; una oculata distribuzione di finanziamenti e patrocini per la realizzazione di eventi culturali, sportivi e di ogni altro genere; un controllo reale di tutti gli interventi finanziati con bilancio comunale che si realizzano sul territorio; la realizzazione di un censimento che determini la reale ed adeguata partecipazione alle spese, per l’erogazione di tutti i servizi, di tutti i cittadini e di tutti i proprietari di beni immobili dell’intero territorio ortese; il recupero oneri concessori (1 milione di euro) riscontrati dai commissari prefettizi e già comunicati agli interessati (circa 80 intestatari di concessioni edilizie e permessi di costruire rilasciati dal 2000 al 2006); il recupero indennità anni precedenti di amministratori;

Nella ferma volontà di voler evitare ogni eventuale forma di corresponsabilità contabile e politica derivante dall’approvazione del documento;

propongo: di ritrovare la serenità e l’umiltà per un confronto serrato tra tutte le forze politiche per la stesura di un documento contabile che abbia i requisiti tecnici previsti dalla normativa e che rappresenti, effettivamente, la sintesi delle diverse sensibilità politiche sulle proposte di soluzione delle complesse problematiche del nostro paese; di costruire, insieme, un rinnovato percorso politico ed amministrativo, nel rispetto dei ruoli, che ci consenta di superare, concretamente, questo momento di estrema difficoltà amministrativa e finanziaria; di desistere da atteggiamenti di chiusura pregiudiziale e da logiche di autosufficienza, in un momento così particolare e delicato, perché, secondo il mio modesto parere, non rappresenteranno un atto di amore verso il nostro paese, né una testimonianza di lungimiranza politica e di responsabilità verso i problemi dei nostri concittadini”.

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