Processo Sismi, atti alla Consulta per il segreto di Stato

di Redazione

Nicolò PollariPERUGIA. Sarà la Corte costituzionale a pronunciarsi sulla legittimità della conferma, da parte del governo, del segreto di Stato, opposto dall’ex numero uno del Sismi Nicolò Pollari e dall’ex funzionario Pio Pompa, nel corso delle indagini sul presunto archivio riservato trovato in via Nazionale a Roma.

Lo ha deciso il gup di Perugia nel corso dell’udienza preliminare nella quale i due sono accusati fra l’altro di peculato. Il giudice ha infatti sollevato un conflitto di attribuzione fra poteri dello Stato. Ha quindi sospeso il procedimento e inviato gli atti alla Consulta. La decisione è stata illustrata dal giudice martedì mattina in Aula.

Pollari e Pompa hanno sempre rivendicato la correttezza del proprio operato, sostenendo però che per potersi difendere dalle accuse contestate dalla Procura di Perugia avrebbero dovuto far riferimento a circostanze, fatti e documenti che a loro avviso sono invece coperti dal segreto di Stato. Questo è stato quindi confermato dal governo.

Lunedì i due imputati erano stati prosciolti dall’accusa di violazione della privacy nei confronti di magistrati, giornalisti ed altre persone i cui nomi erano contenuti negli archivi. Resta in piedi l’accusa di peculato.

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