Manovra, la Cgil scende in piazza

di Redazione

 ROMA. “Tutto sulle nostre spalle”. Questo il titolo della manifestazione indetta dalla Cgil di Roma e del Lazio, partita alle 15 da piazza della Repubblica a Roma.

Lavoratori e pensionati insieme per protestare contro la manovra economica del Governo. Una manovra secondo il sindacato guidato da Guglielmo Epifani che “colpisce in modo particolare Roma e il Lazio perchè penalizza i lavoratori del sistema pubblico, in città e nella regione presenti in gran numero, intervenendo pesantemente sui contratti e sulle pensioni”. E dal sindacato assicurano: “Siamo centomila”.

Il corteo partito da piazza Esedra è giunto a piazza del Popolo per i comizi del segretario generale Guglielmo Epifani, del segretario generale della Flc Cgil Domenico Pantaleo e del leader della Spi Cgil Rosanna Dettori. Uno striscione ha aperto la manifestazione: “Contro la manovra ingiusta e dannosa del governo Berlusconi”. Una mini orchestra ha improvvisato un concerto: tamburi battenti, trombe e clarinetti per “suonare la nostra protesta” hanno detto alcuni lavoratori. Gli studenti, alcune centinaia, si sono concentrati alla fine del corteo. Tra le bandiere che hanno fatto sventolare quella dell’Udu, dell’Uds, della Rete degli studenti e dell’associazione Link-coordinamento universitario. Alla manifestazione partecipano il responsabile economico del Pd, Stefano Fassina e Filippo Penati, capo della segreteria di Pier Luigi Bersani. In piazza del Popolo cinque gazebo monotematici sui temi della scuola, dell’università, della ricerca, della protezione civile, dei vigili del fuoco e degli enti locali spiegano i gli effetti dei tagli della manovra.

“Nel pubblico impiego oltre al blocco dei contratti, ogni lavoratore subirà una decurtazione pari a 3000 euro nel triennio 2011-2013”. “Nella scuola – afferma la Cgil – il blocco dei contratti per il triennio 2010-2012 significherà una perdita media di 1508 euro; mentre è di 1350 euro il taglio subito dai dipendenti dell’università e 2166 euro per la ricerca. La manovra, inoltre, chiude a Roma cinque importanti enti di ricerca pubblici (Isae, Ispel, Insean, Eim, Ias)”.

“Il provvedimento – spiega il sindacato – infligge tagli indiscriminati alla sanità pubblica e a quella privata (più di mille esuberi), espellendo dal mondo del lavoro il personale precario (oltre 3000 persone direttamente impiegate nei servizi sanitari). Come non bastasse, la manovra comporta anche un aumento delle tasse locali. Infatti, le misure del piano di rientro dal debito sanitario, vale a dire i dodici decreti firmati dal presidente Polverini sulla sanità, comporteranno l’inevitabile aumento dell’addizionale Irpef: si tratta di 180 milioni di euro, di cui 140 solo per il Comune di Roma”. “Un incremento – si legge nella nota del sindacato – che sommato all’aumento delle tasse annunciato dal Campidoglio per recuperare 200 milioni di euro non più ottenuti dal Governo, significherà un onere ulteriore di 130 euro per ogni componente di nucleo familiare. Mentre nel biennio 2011-2012 il Lazio subirà un taglio ai trasferimenti di circa 950 milioni di euro”.”I cittadini – conclude la Cgil – si troveranno perciò a subire la pesante contrazione dei servizi che spetta a Comune e Regione erogare: dall’acqua, ai rifiuti, alle strade, all’eliminazione delle barriere architettoniche, al trasporto su ferro, allo spettacolo (cinema, teatro, lirica)”.

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