Bimba di venti mesi muore per aver ingoiato batteria

di Emma Zampella

 GENOVA. Aperto un fascicolo contro ignoti per la morte della piccola Alice, la bambina di 20 mesi che nel giorno di domenica aveva ingoiato una batteria, provocandosi così un’emorragia interna.

Dall’esame dell’autopsia è emerso che la situazione della bambina era già abbastanza grave quando è stata portata dai genitori all’ospedale “Gaslini” di Genova. Di colore chiaro e dalla forma ovale, forse apparteneva ad un telecomando o ad un piccolo apparecchio tecnologico, la pila che la piccola Alice ha ingoiato.

Apparentemente, la piccola nonostante tutto stava bene, prima di aver cominciato a vomitare sangue a causa di un’emorragia interna: la batteria si era attaccata alle pareti dell’esofago creando una piaga che si è poi perforata domenica mattina. I genitori di Alice arrivano all’ospedale alle 9.30 e al pronto soccorso la bimba, viva e cosciente, viene classificata con il codice giallo ossia di gravità media ma che non in pericolo di morte. Gli esami hanno mostrato un livello basso di emoglobina: i genitori, invano, ma preoccupati hanno aspettato per un bel po’ di tempo una gastroscopia.

Alice nel pomeriggio non sopporta l’ennesima crisi e intorno alle 16 muore. I mancati accertamenti approfonditi non hanno permesso ai medici di vedere che l’intestino della bimba era colmo di sangue arterioso. Solo dopo l’ultima crisi i medici hanno chiesto di fare un esame endoscopico d’urgenza, ma purtroppo era molto tardi, in quanto Alice vittima di un attacco cardiaco, era già deceduta.

Il magistrato Puppo, con l’accusa di omicidio colposo contro ignoti, ha aperto un fascicolo cercando di trovare i colpevoli di questa disattenzione: forse con un’accurata visita da parte dei medici dell’ospedale si sarebbe potuto agire in tempo sulla paziente.

Su questo fascicolo potrebbero essere messi i nomi dei medici che quella domenica mattina non hanno prestato il giusto soccorso alla bambina. I genitori si sono affidati ad un avvocato per seguire il caso in procura, nominando prontamente un perito di parte.

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