Berlusconi: “Nessuna guerra con Fini, ma basta provocazioni”

di Redazione

Berlusconi-FiniROMA. All’indomani della polemica a distanza tra la Lega e Gianfranco Fini, il quale ha richiamato il Carroccio sul fatto che “la Padania non esiste”, il premier Silvio Berlusconi torna a parlare delle tensioni in atto all’interno del Pdl.

Secondo il Cavaliere, non c’è nessuna guerra tra lui e Fini, tuttavia ritiene che si debba porre fine alle provocazioni. “Fare la pace con Fini? Per fare la pace, prima ci deve essere una guerra. Io non sono mai stato in guerra con nessuno, e litigare è cosa estranea al mio Dna. – ha spiegato il presidente del Consiglio in un’intervista che sarà pubblicata dal settimanale Oggi in edicola da mercoledì – Anzi – ha aggiunto Berlusconi -, dico sempre che mi faccio concavo o convesso a seconda dell’interlocutore, pur di far sempre prevalere il dialogo, il confronto amichevole. Questo vale anche per i rapporti con il presidente della Camera”.

Berlusconi sottolinea come”in un grande partito può anche accadere che vi siano opinioni diverse. Poi però si vota e alla fine la decisione che raccoglie il maggior numero di voti deve valere per tutti. Fininon ha mai contestato questa regola, che nel Pdl è in vigore fin dal primo giorno, tanto è vero che io stesso ho dovuto subirla in diverse occasioni. Se si stabilisce questo metodo democratico, senza strappi, senza inutili provocazioni quotidiane, senza uno stillicidio di polemiche continue, allora potremo portare a compimento con successo quella felice intuizione che oltre dieci anni fa discussi con l’indimenticabile Tatarella”.

Alla domanda se Fini resterà nel Pdl, Berlusconi risponde: “Credo che il traguardo del Pdl sia stato anche per lui un traguardo storico irreversibile, per il quale valeva e vale la pena spendere le nostre migliori energie politiche. Non posso perciò credere che si voglia mettere in discussione questo risultato. Sarebbe una enorme delusione innanzitutto per i nostri elettori. Il nostro popolo, il Popolo della libertà – conclude il premier – non lo capirebbe”.

Nell’intervista rilasciata al settimanale,Berlusconi affronta anche l’argomento intercettazioni, spiegando che la legge è ormai è in dirittura d’arrivo. “Il mio obiettivo – spiega il capo del governo – è porre fine a un sistema di abusi che in tanti anni ha di fatto cancellato il nostro diritto alla privacy”.

Poi un accenno alla famiglia. Il premier ha parlato delle sue due ex mogli, Carla Dall’Oglio e Veronica Lario. “Rispetto a quello con Carla, il divorzio da Veronica – ha detto – è stato per me più doloroso. Alcuni passaggi della vicenda mi hanno anche ferito, ma non voglio più ritornarci sopra. La cosa più importante è l’affetto che i nostri tre figli continuano a portare a entrambi i genitori, confermando così – sottolinea – di avere ricevuto un’ottima educazione e di essere dotati di grande equilibrio. Il gruppo che ho fondato comprende una serie di attività molto diversificate, e sono certo che strada facendo Barbara, Eleonora e Luigi potranno inserirsi e trovare una collocazione attiva, di responsabilità vera e di piena soddisfazione, come è già stato per Marina e Pier Silvio. In questo – è la conclusione del premier – penso di essere un padre giusto ed equanime”.

Sul futuro de Il Giornale: “Non dipende da me: sarà mio fratello a scegliere la soluzione più idonea”.Ottimismo sul Milan: “Il club tornerà grandissimo e vincente, e lo farà molto presto” è la promessa di Berlusconi, che ironizza a proposito dei rumors sulla vendita della squadra. “Bisognerebbe capire se ci sarebbe qualcuno, vero appassionato del Milan, disposto a investire più di quei 50 milioni di euro l’anno che ci mette la mia famiglia”.

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