Marea nera, Obama: “Quale sedere devo prendere a calci?”

di Redazione

Barack Obama Il disastro ambientale provocato dalla falla di greggio nel Golfo del Messico continua a mandare il presidente americano Barack Obama su tutte le furie.

Durante un’intervista alla Nbc,è tornato infatti a sfogarsi e ad alzare la voce contro i responsabili delal catastrofe. “Voglio sapere esattamente di chi è il sedere che devo prendere a calci. – ha tuonato il numero uno della Casa Bianca – La Bp ripagherà appropriatamente ogni singola persona che ha subito danni”.

“Non me ne sto qui a parlare con gli esperti come se fosse solo il seminario di un college. – ha tuonato il presidente Usa -Ci parlo anche perché loro potenzialmente possono rispondere alla domanda di chi sia il sedere che devo prendere a calci”. Poi un altro affondo contro la principale responsabile del disastro. “La Bp pagherà tutti i danni provocati”, ha detto Obama a proposito degli alti dividendi proprio della scoetà petrolifera.

L’AMMIRAGLIO: “CI VORRANNO ANNI”. Per l’ammiraglio della Guardia Costiera americana, Thad Allen, potrebbero volerci degli anni pèer rimediare al disastro. “Le operazioni per fermare la perdita di petrolio in superficie – ha spiegato Allen – andranno avanti ancora per un paio di mesi”, “i tempi per ripulire l’ambiente e gli habitat naturali sono dell’ordine degli anni”. “Credo che dobbiamo essere realisti, onesti e trasparenti con il popolo americano”, ha dichiarato Allen a margine dell’incontro convocato da Obama a Washington per fare il punto sulle operazioni nel Golfo. “Quando il pozzo di servizio sarà completato, più o meno ad agosto, dell’altro petrolio sarà arrivato in superficie, perché non riusciremo a raccoglierne il 100%. Insomma, ci sarà ancora del greggio in superficie il giorno in cui il pozzo sarà chiuso”.

Allen ha spiegato che le autorità federali dovranno effettuare una valutazione del danno ambientale per stabilire gli effetti a lungo termine sull’ecosistema e pianificare i rimedi, la cui realizzazione spetterà alla Bp. La compagnia britannica ha annunciato che i costi già sostenuti dall’inizio dell’emergenza ammontano a 1,25 miliardi di dollari solo per le operazioni di contenimento del greggio e bonifica del Golfo. A questi bisognerà sommare i risarcimenti alle vittime della marea nera.

“SARAH PALIN PER TAPPARE FALLA!”. Intanto, non manca l’ironia politica sul disastro ecologico. Boom di contatti su Facebook per il gruppo: “Usiamo Sarah Palin per tappare la falla”. “Un milione di persone che vogliono tappare la falla con Sarah Palin” – scrive il Time – ha raccolto quasi 120 mila fan nel giro di una settimana. Nel corso della campagna elettorale per la vicepresidenza degli Stati Uniti – ricordano i fondatori della pagina – uno degli slogan preferiti dalla Palin era “drill, baby, drill” (trivella a tutto spiano). “Ora abbiamo l’opportunità non solo di chiudere la peggiore perdita di petrolio della storia degli Stati Uniti, ma anche di trovare finalmente un’utilità alla Palin”. I fondatori del gruppo non hanno dubbi: “Arriveremo a un milione di fan”.

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