Inchiesta G8, pm di Perugia valutano come ascoltare il cardinale Sepe

di Redazione

Crescenzio SepeNAPOLI. La procura di Perugia sta valutando in queste ore in che forma sentire il cardinale Crescenzio Sepe, arcivescovo di Napoli,nell’ambito dell’inchiesta sugli appalti per i Grandi eventi.

In particolare i pm Sergio Sottani e Alessia Tavarnesi stanno valutando se sia necessario ricorrere a una rogatoria con il Vaticano o se il cardinale possa essere ascoltato direttamente come testimone. E’ comunque possibile che Sepe possa comparire davanti ai magistrati del capoluogo umbro già nei prossimi giorni.

Al prelato ha fatto riferimento mercoledì scorso il capo della protezione civile Guido Bertolaso quando è stato interrogato dai pm di Perugia in merito a un appartamento occupato negli anni scorsi a Roma in via Giulia. Il sottosegretario ha infatti sostenuto che la casa, della quale aveva avuto necessità per un periodo per esigenze personali, gli venne messa a disposizione dal professor Francesco Silvano dopo che si era rivolto al cardinal Sepe, all’epoca ai vertici di Propaganda Fide. Organizzazione religiosa alla quale per Bertolaso apparteneva la casa. Dall’indagine in corso a Perugia è però emerso che proprietario dell’abitazione è Raffaele Curi. A pagarne l’affitto nel periodo in cui lì abitava Bertolaso sarebbe stato l’architetto Angelo Zampolini. A riferirlo ai magistrati di Perugia è stato proprio quest’ultimo che nell’inchiesta sulla cosiddetta cricca degli appalti è accusato di avere riciclato denaro che gli investigatori sospettano provenire da Diego Anemone, uno dei personaggi centrali del fascicolo. Un aspetto sul quale sembra si stiano concentrando ora gli inquirenti perugini per chiarire la situazione. A breve potrebbe essere quindi ascoltato, sempre come persona informata dei fatti, anche il professor Silvano.

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