Eternit, Iervolino: “A Bagnoli situazione di terrore”

di Redazione

Rosa Russo IervolinoNAPOLI. A Napoli, nella zona flegrea, “c’é una situazione di terrore” provocata dal rischio amianto. Lo ha detto il sindaco, Rosa Russo Iervolino, testimoniando al processo Eternit, in corso a Torino, in relazione allo stabilimento di Bagnoli.

Il primo cittadino, affrontando l’argomento della dispersione di fibre nocive nell’ambiente, ha ricordato che il periodo di latenza delle malattie può durare decenni e gli studi prevedono un picco nel 2011.

Iervolino ha esposto i dati delle patologie che hanno colpito 891 gli ex lavoratori Eternit ormai deceduti: tra essi, 136 furono colpiti da asbestosi, 94 di cancro al polmone e 31 di mesotelioma. “Ci sono poi – ha spiegato il sindaco – i casi nelle famiglie. I lavoratori portavano a casa le tute sporche per farle lavare e almeno una decina di donne si sono ammalate”.

BASSOLINO: “5 MILIONI PER CHI HA SUBITO AMIANTO”. La Regione Campania ha impegnato cinque milioni di euro per assicurare “sorveglianza speciale” alle persone che sono state esposte all’amianto: lo ha detto l’ex presidente Antonio Bassolino oggi al tribunale di Torino, dove è intervenuto come testimone al processo Eternit in merito alla situazione dello stabilimento di Bagnoli (Napoli) della multinazionale. “Si tratta – ha spiegato – di una novità nel panorama nazionale”. Non è l’unica delle iniziative messe in campo dalla Regione per affrontare il problema di cui ha parlato Bassolino: esistono, per esempio, un piano regionale per l’amianto e il registro regionale dei mesoteliomi. L’ex presidente ha poi rievocato i passaggi della bonifica della zona di Bagnoli, dove il piano regolatore prevede l’insediamento di case e alberghi; altri dettagli sono stati forniti dal sindaco, Rosa Russo Iervolino, e dal dirigente Gianfranco Caligiuli. Ne è emerso, durante l’udienza, che le operazioni sono cominciate nel 2006 “ma c’era amianto anche dove non avrebbe dovuto esserci – ha raccontato il sindaco – e l’inquinamento era più vasto e profondo del previsto: il materiale era interrato anche di cinque metri, invece dei soliti tre”. L’effetto è stato quello di far lievitare i costi: da 7 al 10 milioni che alla fine dovrebbero diventare 25. Per ora la bonifica è al 50%. Bassolino ha spiegato per ripulire le aree ex Eternit ed ex Ilva è stata creata la società “Bagnoli Futura” (composta per il 7% dalla Regione, per il 2% dalla Provincia e per il 90% dal Comune). Mentre la Regione ha versato alla società 15 milioni, i ministeri del tesoro e dell’ambiente hanno previsto stanziamenti complessivi per 75 milioni di euro ma ne hanno consegnati poco più di sette. “‘Bagnoli Futura’ – ha concluso Bassolino – ha un rendiconto di 60 milioni verso lo Stato”.

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