Clinica di aborti clandestini per cinesi scoperta nel Vesuviano

di Redazione

 NAPOLI. Una clinica per aborti clandestini, frequentata soprattutto da donne cinesi, è stata scoperta all’alba di sabato a Terzigno, un comune dell’area vesuviana.

La clinica era stata allestita in un sottoscala. Oltre a due lettighe, che sarebbero state utilizzate come letti operatori, i carabinieri, hanno scoperto anche una camera di degenza, allestita in un locale umido, sporco e senza alcun ricambio di aria. La sala operatoria era stata insonorizzata ed era munita anche di alcune apparecchiature per ecografie.

Inoltre i carabinieri, che hanno operato in collaborazione con la polizia locale e con i militari del Nas, hanno trovato numerose confezioni di medicinali. Sequestrate anche centinaia di ricette mediche cinesi, ecografie di feti, passaporti e altri documenti di identificazione.

Trovate anche ricette sottoscritti da medici italiani. Al momento dell’intervento, nella clinica è stato sorpreso un infermiere cinese di 36 anni, in regola con la legge sull’immigrazione, che è stato trattenuto in caserma per chiarimenti.

MARTUSCIELLO: “PROCESSARLI PER STRAGE”. “Aborti clandestini a Terzigno. Chi l’ha gestita è da processare per strage. Una clinica irregolare in cui si praticano aborti clandestini è come un lager o un forno crematorio”. Lo sostiene Fulvio Martusciello, capogruppo Pdl alla Regione Campania. “Occorre inflessibilità nei confronti di chi ha messo su una struttura dove vi è l’assoluto disprezzo della vita umana a scapito di giovani donne vittime già dei padronati di chi gestisce l’immigrazione irregolare. Quanto emerge da Terzigno – conclude Martusciello – impegna ancor di più il centodestra a programmare interventi finanziari a favore di tutte le donne in difficoltà economica che scelgano di non interrompere la gravidanza”.

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