Borgia e Limardi: “Giudicianni doveva dimettersi”

di Redazione

Emilia BorgiaMaria LimardiSANTA MARIA CV. “Vi sono dei momenti in cui le cose che accadono non possono lasciare le persone politicamente impegnate (a qualsiasi livello) né calme né indifferenti”.

Lo scrivono Emilia Borgia e Maria Limardi del gruppo consiliare “Laica…mente”, alla luce della fuoriuscita del sindaco Giancarlo Giudicianni dal Pd.

“Le medesime circostanze gridano ad ogni persona di buon senso di prendere posizione e assumere forte su di sé il senso di responsabilità. Nelle ultime settimane si sono susseguite sui mezzi di stampa notizie che parevano, in un primo momento, destituite di fondamento perché inimmaginabili, ma che, successivamente, si sono rivelate assolutamente veritiere. Quotidianamente assistiamo ad uno stupro politico di Consiglieri Comunali che transitano tra le file di questo e/o di quel Partito, con disarmante disinvoltura, senza avere un minimo di coerenza né di spirito di appartenenza, non diciamo partitica, ma quantomeno ideologica! Non è possibile restare indifferenti e far finta che nulla succede e tutto rimane immutato (anche se in tanti cambiano colori, casacche e idee) quando il primo cittadino di S.Maria C.V., colui che ha rappresentato l’aspirazione al cambiamento positivo e riformatore di una delle più antiche e nobili città italiane, decide di allontanarsi – da tutto e da tutti – dichiarandosi, impunemente, indipendente.

L’avvenuto abbandono del progetto politico avrebbe imposto a Giancarlo Giudicianni, non una dichiarazione di indipendenza, ma le proprie irrevocabili dimissioni! Ed invece, la assoluta e piena consapevolezza che un ritorno alle urne comporterebbe una netta sconfitta, evidentemente induce ad un attaccamento alle poltrone veramente sconcertante, che si è palesato nella incomprensibile scelta di dichiararsi indipendente, unitamente al fido consigliere Campochiaro, per poi successivamente (secondo voci di corridoio, si badi bene, mai smentite) aderire al Partito della Pdl che, a S.Maria C.V., si sforzava di fare opposizione.

Un Sindaco allo sbando e svincolato da ogni logica, alla ricerca di un salvagente che lo traghetti attraverso i prossimi 24 mesi. Purtroppo, dobbiamo aggiungere, il primo cittadino e il fido Campochiaro non sono stati né saranno gli unici ad essersi allontanati dall’originario Partito, in quanto altri Consiglieri che siedono ancora tra le file della attuale maggioranza consiliare (e, siamo certe, continueranno a sedervi, visti i favori ottenuti in campo lavorativo per sé o per i propri familiari, e mai per la inconsapevole ed ignara collettività , dall’inamovibile ed indiscusso Assessore di turno), hanno ufficializzato la propria adesione ad altre formazioni come Noi Sud ed il nuovo Psi. Pare, purtroppo, che altro debba accadere.

E così nell’attuale maggioranza consiliare dovrebbero sedere accanto socialisti di sinistra (se così si possono ancora definire!) e socialisti del nuovo Psi, cofondatori del Pdl. Il Partito dell’Udc, come quello del nuovo Psi, non ha chiarito – mediante un riconosciuto e legittimato Segretario – se ha o meno Consiglieri di riferimento e dove essi siederanno. Il Partito della Dc, ancora, disconosce lo storico Segretario Donato Di Rienzo per riconoscere un Consigliere che già si è fatto il giro dei partiti di tutto l’arco costituzionale, passando dalla maggioranza all’opposizione all’interno di Campania in Positivo (Pdl), per poi ritornare in maggioranza tentando un primo approccio con l’Udeur, poi l’Udc, poi proclamandosi indipendente ed ora approdare alla Dc! Quel che maggiormente meraviglia è il silente assenso di una minoranza (eccezion fatta per qualcuno) che dovrebbe incalzare ed insorgere, ma che – evidentemente – realmente non esiste e non è mai esistita. Il Pd, di fatto, non esiste più!

Non a caso si trincera dietro un pilatesco silenzio piuttosto che decidere di fare una seria opposizione ed una concreta mozione di sfiducia nei confronti di un Sindaco e di una Giunta che hanno deciso di approvare il bilancio entro il 30 giugno per barattare qualche voto in cambio di chissà quali altri favori. Questo lo sconfortante e devastato quadro politico sammaritano, che viene completato da una minoranza consiliare che, anziché fare chiarezza incalzando ed insorgendo, ripiega su un silenzio più eloquente di qualsiasi altisonante discorso. Dove sono oggi gli accaniti oppositori della compagine di minoranza?

A costoro viene offerto su un piatto d’argento la più ghiotta delle occasioni politiche, quella di poter prendere atto liberamente del totale fallimento della Giunta targata Giancarlo Giudicianni, eppure come cittadine sammaritane e come Consigliere Comunali non abbiamo sentito una parola circa l’insensato operato del Sindaco. Dobbiamo registrare, in altri termini, che il Sindaco ha manifestato chiaramente ed inequivocabilmente la sua volontà di non voler più avere contatti con nessuno di coloro che lo hanno scelto come primo cittadino e con nessuna delle parti sociali presenti sul territorio.

Altrettanto dicasi per tutti quei Consiglieri Comunali che in un inarrestabile andirivieni continuano a non trovare pace, né coerenza e per tutti quei Consiglieri Comunali che, tradendo i propri elettori, ammiccano, senza indignazione alcuna. Oggi, necessariamente, ogni Consigliere Comunale e soprattutto le forze che avevano appoggiato Giancarlo Giudicianni, sono chiamate a rispondere al loro elettorato, alle loro coscienze e al loro senso di responsabilità. Tutti noi soggetti traditi da questa amministrazione abbiamo l’obbligo di invocare a gran voce le dimissioni del Sindaco e la convocazione di un Consiglio Comunale per votare la sfiducia, con voto palese, in pubblico Consiglio Comunale al quale tutta la cittadinanza deve essere invitata a partecipare, affinché ognuno di noi, guardando negli occhi i propri elettori, non si lasci incantare dalle sirene di propri tornaconti e risponda al proprio elettorato circa lo specifico mandato conferitogli.

E’ ora di mettere un punto a questa agonia ed iniziare a pensare concretamente al futuro della nostra amministrazione. Speriamo adesso che, in questo desolante quadro politico, la posizione del nostro gruppo consiliare ‘Laica…mente’ possa apparire più chiara. Noi che, dal canto nostro, abbiamo sempre invocato trasparenza e chiarezza, ci auguriamo che il non avere aderito ad alcun Partito possa apparire come una chiara scelta di coerenza personale, poiché abbiamo voluto eludere le aprioristiche ed assiomatiche logiche di Partito, avendo intenzione di continuare nella nostra opposizione intransigente, rigorosa ed impermeabile, mai pretestuosa, e sempre volta a fare gli interessi della nostra amata città. E’ proprio vero: al peggio non c’è mai fine!”.

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