I figli dei vicebrigadiere Evangelista dal presidente Napolitano

di Redazione

Federico e Silvia Evangelista con NapolitanoSAN NICOLA LA STRADA. Si è svolta sabato 8 maggio al Palazzo del Quirinale, alla presenza del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, la cerimonia di commemorazione del “Giorno della memoria”, dedicato alle vittime del terrorismo.

Intervenuti Sonia Zanotti in rappresentanza dell’Associazione dei parenti delle vittime della strage di Bologna; Fortuna Piricò, vedova Davì, per l’Associazione tra i familiari delle vittime della strage di Ustica; Alessandra Galli, figlia del magistrato Guido Galli; Silvia e Federico Evangelista, figli del brigadiere di polizia Francesco Evangelista di San Nicola la Strada.

Nel suo discorso il Capo dello Stato ha sottolineato che “…L’amore per il padre, in diversi casi appena conosciuto, è il sentimento che accomuna tanti famigliari di vittime del terrorismo, che s’intreccia con l’amore e l’atroce dolore dei genitori e delle mogli, e diviene una sorta di passaggio di testimone verso generazioni più giovani di quelle delle vittime. Grazie, dunque, a quanti sono riusciti a dare questi contributi, belli ed eloquenti anche letterariamente, e agli altri che hanno parlato a Silvia Evangelista, figlia di Francesco – Vice Brigadiere di Pubblica Sicurezza – a Sonia Zanotti e a Fortuna Piricò, vedova Davì, che ci hanno riportato alle tragedie delle stragi di Bologna e di Ustica….”.

Federico e Silvia Evangelista con NapolitanoFranco Evangelista è stato un eroe che ha pagato con la vita il proprio coraggio, lo spiccato senso del dovere, l’innato spirito di sacrificio: un grande sannicolese che rimarrà sempre scolpito nella mente e nel cuore dei suoi concittadini, memori della travolgente carica di umanità che egli ha saputo trasmettere non solo a chi gli è stato vicino ieri, ma anche a chi ne conserva oggi il ricordo. Fu ucciso il 28 maggio 1980 in Piazza Trasimeno a Roma in un agguato compiuto da terroristi dei Nar (Valerio Fioravanti, Giorgio Vale, Francesca Mambro e Luigi Ciavardini).

L’appuntato Evangelista, soprannominato “Serpico”, nato a San Nicola la Strada, per il suo coraggio, era una leggenda della Questura di Roma. Arruolatosi in Polizia nel 1962 aveva prestato servizio al Reparto a Cavallo, alla Scuola Allievi Sottufficiali di Nettuno, alle Volanti. Esperto di arti marziali, aveva effettuato centinaia di arresti. Nel 1975, durante una colluttazione con due ladri d’appartamento nel Quartiere Salario, venne gettato dal primo piano fratturandosi la colonna vertebrale. Salvatosi miracolosamente già durante la convalescenza, ancora con il busto ortopedico addosso, riuscì a disarmare ed a catturare un rapinatore di banca. Proprio a settembre dell’anno scorso, il figlio Federico ritirò il premio “Sannicolese d’Oro alla Memoria” che fu attribuito, plebiscitariamente, a suo padre che ha donato la vita per l’onore del suo Paese.

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