Acqua pubblica, comitato civico raccoglie il Primo Maggio

di Redazione

 SAN NICOLA LA STRADA. Il Comitato civico che si batte contro la paventata privatizzazione dell’acqua nella giornata di domenica Primo Maggio ha organizzato un gazebo che, dalle 9 e sino alle 19, ha raccolto migliaia di firme in favore dei tre quesiti referendari depositati a Roma.

Uno dei primi firmatari è stato l’ex capogruppo degli allora Ds di San Nicola La Strada Vincenzo Battaglia che ha annunciato di essere pronto a candidarsi alle prossime elezioni comunali che si svolgeranno a maggio del 2011 se il Partito Democratico glielo chiederà. “L’Acqua é un diritto dell’umanità”, con queste parole Battaglia ha sottoscritto i tre referendum.

“L’acqua – ha aggiunto Battaglia – è un bene comune, è un diritto universale ed è un diritto alla vita. Nessuno può pensare a privatizzare un simile bene che va invece conservato per le future generazioni. Essa è un diritto non una merce. Il diritto dell’uomo ad avere libero accesso all’acqua potabile è indispensabile per condurre una esistenza degna. L’acqua, la sua infrastruttura ed il suo servizio devono stare al servizio di tutti.Senza acqua né uomo, ma nessuna forma vivente può esistere. Come dunque é possibile che la mente umana di chi ci governa sia arrivata ad una tale devianza mentale da dimenticare nelle proprie leggi che la prima cosa da pensare non é  il profitto personale, bensì la vita ed il benessere della comunità? Queste leggi approvate mettono in serio pericolo il valore ed il significato stesso della Democrazia e dei Diritti del popolo italiano. Non esiste più la vera politica che i padri della Costituzione ci hanno tramandato con il sacrificio della loro vita”.

I contenuti dei tre quesiti mirano ad abolire le disposizioni in questione: nel primo si chiede l’abrogazione dell’art 23 bis – legge 166 del 2009 (Servizi pubblici locali di rilevanza economica). Le disposizioni del presente articolo disciplinano l’affidamento e la gestione dei servizi pubblici locali di rilevanza economica. Nel secondo quesito si chiede l’abrogazione dell’art. 150 del Decreto Legislativo n. 152 del 2006 (norme in materia ambientale) che riguarda la “Scelta della forma di gestione e procedure di affidamento”. Infine il terzo quesito chiede sia abrogato il comma 1, dell’art. 154 (tariffa del servizio idrico integrato) del decreto legislativo n. 152 del 2006 (norme in materia ambientale), limitatamente alla seguente parte: “dell’adeguatezza della remunerazione del capitale investito”.

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