Ricettazione di ciclomotori rubati: 4 arresti a Santa Maria a Vico

di Redazione

alcuni dei mezzi sequestratiSANTA MARIA A VICO. I carabinieri della Stazione di Santa Maria a Vico hanno concluso un’attività d’indagine con il fermo di indiziato di delitto per ricettazione e riciclaggio a carico di Alessandro Piscitelli, 33 anni, di Santa Maria a Vico, …

… e Vladimir Rubla, 28, albanese residente a Maddaloni, pregiudicato con vari precedenti di polizia; mentre altri due extracomunitari sono stati arrestati nei giorni scorsi per ricettazione di ciclomotori rubati.

I militari avevano avuto notizia della presenza, in quel centro, di un carrozziere o di un’officina meccanica che si occupava di acquistare ciclomotori e motocicli rubati per farne pezzi di ricambio oppure per “ripulirli” e rivenderli o, addirittura, per metterli a disposizione di delinquenti che ne facessero richiesta per la commissione di altri reati come scippi o rapine. I primi controlli eseguiti dai Carabinieri avevano dato, però, esito negativo; in quanto tutte le carrozzerie e le officine regolarmente registrate sul territorio di Santa Maria a Vico, nonostante gli appostamenti eseguiti dai militari, non avevano dato adito a sospetti relativi al coinvolgimento in queste attività illecite. Evidentemente l’attività doveva essere svolta da un’officina irregolare, magari in un garage con attrezzature di fortuna adibito abusivamente a laboratorio meccanico; pertanto le ricerche dei militari si sono orientate su chi poteva gestire officine irregolari.

Nonostante le prime difficoltà i carabinieri non hanno desistito dalle indagini e una conferma dei loro sospetti si è avuta il 27 aprile, quando una pattuglia della Stazione di Santa Maria a Vico ha sottoposto a fermo di indiziato di delitto El Sehimy Emad Ibrahim Mohamed, 31 anni, egiziano, per il reato di ricettazione. Il giovane era stato controllato dai Carabinieri mentre circolava a bordo di un ciclomotore. L’egiziano era senza documenti, e dai controlli sul telaio del ciclomotore Piaggio Free era emerso che quel mezzo era oggetto di furto, denunciato il 9 dicembre scorso nel centro di Napoli. Alla luce di quanto accertato, trattandosi di extracomunitario senza permesso di soggiorno, i Carabinieri lo avevano sottoposto a fermo di indiziato di delitto per ricettazione del ciclomotore rubato e lo avevano accompagnato presso la casa circondariale di Santa Maria Capua Vetere.

Alessandro Piscitelli

El Sehimy Emad Ibrahim

Alessandro Piscitelli

El Sehimy Emad

Abdelkader Abdelkader

Vladimir Rubla

Abdelkader Abdelkader

Vladimir Rubla

Un ulteriore punto fermo per le indagini si è avuto nella mattinata del 4 maggio, quando i Carabinieri della Stazione di Cancello hanno sottoposto a fermo di indiziato di delitto Abdelkader Abdelkader, 32 anni, di nazionalità egiziana, per il reato di ricettazione. L’extracomunitario era stato controllato dalla pattuglia della stazione Carabinieri mentre circolava a bordo di un ciclomotore in via Napoli. Il giovane era senza documenti, e dai controlli sul telaio del ciclomotore Piaggio Liberty era emerso che quel mezzo era oggetto di furto, denunciato nel dicembre 2009 a Napoli centro. Abdelkader era inoltre risultato clandestino sul territorio nazionale, anche se aveva riferito di abitare in via Monticello Volpone. Alla luce di quanto accertato, trattandosi di extracomunitario senza permesso di soggiorno che avrebbe potuto facilmente far perdere le proprie tracce, i Carabinieri lo avevano sottoposto a fermo di indiziato di delitto per ricettazione del ciclomotore rubato e lo avevano accompagnato presso la casa circondariale di Santa Maria Capua Vetere, mentre il mezzo era stato restituito al legittimo proprietario.

A questo punto i carabinieri hanno incrociato una serie di informazioni acquisite dai due extracomunitari arrestati con le risultanze investigative precedenti e, nella serata del 4 maggio, hanno fatto irruzione in un’officina ubicata in via San Marco, gestita da Piscitelli in collaborazione con Rubla. All’interno dell’officina, ben nascosta in una traversina laterale e risultata completamente abusiva, sono stati rinvenuti ben 12 ciclomotori e motociclette di varie marche, alcuni dei quali parzialmente smontati e/o recanti il numero di telaio abraso e contraffatto e/o di accertata provenienza furtiva. In particolare per tre mezzi è già stato accertato che sono certamente provento di furto, mentre per gli altri veicoli gli accertamenti sono tuttora in corso. Inoltre alcuni di quei veicoli risultavano già sottoposti a sequestro amministrativo per altri motivi, e uno di essi era stato sequestrato dai carabinieri proprio al defunto Vincenzo Migliore. Bisognerà anche da accertare se uno o più dei veicoli rinvenuti risultino coinvolti in qualche episodio criminale come rapine o scippi. Per verificare la contraffazione dei telai bisogna invece sottoporre la parte ove sono punzonati i numeri di telaio ad accertamenti chimici che consentono di esaltare e verificare il numero di telaio originale, nel caso in cui esso sia stato limato o modificato con l’aggiunta o la correzione di qualche carattere alfanumerico.

moto forse usata per rapine moto forse usata per rapine

Due moto forse

usate per rapine

Una volta approfondito il controllo, sono emerse anche altre situazioni illecite o irregolari. Ovviamente, trattandosi di un esercizio commerciale completamente abusivo, non vi era nessuna documentazione in regola per lo smaltimento dei rifiuti speciali prodotti dall’attività dell’officina, quali oli esausti e materiali ferrosi e plastici vari. Il Rubla, poi, benché titolare di permesso di soggiorno in regola, è risultato lavorare completamente in nero.

Alla luce di quanto accertato dai carabinieri, Rubla e Piscitelli sono stati sottoposti a fermo di indiziato di delitto per i reati di ricettazione e riciclaggio e, dopo le formalità di rito, sono stati accompagnati presso la casa circondariale di Santa Maria Capua Vetere. I due dovranno rispondere però anche di altri reati e illeciti amministrativi, quali l’esercizio di un’attività commerciale completamente abusiva, la gestione e lo smaltimento di rifiuti speciali e inquinanti in assenza delle autorizzazioni previste ed in violazione di ogni norma di legge, ed il Piscitelli è stato anche segnalato all’Ispettorato del lavoro per aver assunto alle proprie dipendenze un lavoratore extracomunitario in nero.

All’intera officina, posta sotto sequestro, sono stati apposti i sigilli; mentre i veicoli, anch’essi sequestrati per gli accertamenti del caso, sono stati trasportati in un deposito giudiziario. Infine, per quanto riguarda i mezzi che risultano essere già sottoposti a fermo amministrativo o a sequestro per altri motivi, i rispettivi proprietari a cui i veicoli erano stati affidati in custodia giudiziale dovranno rispondere penalmente dell’omessa custodia.

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