Recale, fondo produttività: i dipendenti citano il Comune

di Redazione

Marcello IsidoroRECALE. “I dipendenti comunali non hanno percepito nell’anno 2009 il fondo per la produttività. Quest’ultimo, pari a 125mila per l’anno 2009 e a 140mila per il 2010, per un totale di 265mila euro, è stato loro negato dalla maggioranza”.

E’ quanto segnala il coordinamento cittadino del Pdl. “Il fondo, per legge, – spiegano i berlusconiani – deve essere devoluto solo ai dipendenti per servizi prestati in riferimento a progetti di produttività e tra le voci anche l’avanzamento di carriera dovuto a concorsi interni, svolti solo a metà da alcuni dipendenti, e l’avanzamento di stipendio (scatti di anzianità dovuti alla loro valorizzazione). L’attuale amministrazione nega qualsiasi aumento ai dipendenti pur avendo a disposizione questo fondo; questo atteggiamento non fa altro che alimentare il dissenso e distruggere la motivazione di quanti vorrebbero lavorare fornendo servizi migliori”.

Marcello Isidoro (nella foto), capogruppo del Pdl di Recale, commenta: “Siamo passati dalle parole ai fatti. I dipendenti comunali con nota protocollata numero 4487 in data 12 maggio, hanno citato l’Ente per la mancata erogazione del fondo di produttività. L’avvocato Enza Cupparo è stata scelta dai dipendenti come legale rappresentante per vedersi riconosciuti i loro diritti come da contratto Ccnl. E’ l’ennesima dimostrazione che questa amministrazione non ha alcuna intenzione di risolvere in maniera bonaria alcun problema. Anche questa volta la disputa si sposta in tribunale con un codazzo dispendioso di nomine di avvocati. Come più volte segnalato anche dal consigliere Gianoglio in sede di Consiglio Comunale, l’amministrazione nomina come suoi difensori sempre gli stessi avvocati e questo ci fa pensar male. Non fanno altro che ripeterci che la situazione finanziaria non è rosea ma nei fatti non fanno altro che sperperare il pubblico danaro in cause. I dipendenti avevano giustamente tentato di risolvere la disputa manifestando il loro disagio ma ora si son visti costretti ad intraprendere un contenzioso legale. Come diceva Totò ‘…e io pago!’ aggiungerei ‘sempre gli stessi avvocati’”.

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