Verona: uccide il padre, lo fa a pezzi e lo getta in un bidone

di Redazione

 VERONA. Il volume troppo alto della televisione durante la partita Inter-Bayern: questo il motivo che avrebbe fatto scatenare la sera del 22 maggio scorso la lite, l’ennesima, tra Giorgio Zorzi e il figlio Piergiorgio e ad armare la mano di quest’ultimo contro il padre.

Sarebbe stato l’uomo a lamentarsi del volume mentre il ventenne Piergiorgio seguiva l’incontro di calcio per la finale di Champions League. La ricostruzione della tragedia, avvenuta in un appartamento del condominio del quartiere San Massimo a Verona è stata fatta dal capo della squadra mobile di Verona, Giampaolo Trevisi, secondo le ammissioni dello stesso giovane che la notte scorsa è stato a lungo interrogato in questura dopo la scoperta del cadavere del 66enne genitore, tagliato in cinque pezzi e buttato nel bidone dei rifiuti organici in garage.

Il delitto è stato scoperto ieri sera: sono stati alcuni condomini a chiamare la polizia, per il cattivo odore proveniente da uno dei bidoni delle immondizie. La prima telefonata al 113 segnalava una forte puzza: “Come da gatto morto provenire dai garage”, ha spiegato all’operatore l’uomo all’altro capo del telefono. Una decina di minuti più tardi una seconda telefonata di un altro condomino parlava di un odore nauseabondo. Una volante si è quindi portata in via Sant’Euproprio, nel quartiere San Massimo, prima periferia di Verona, una zona di palazzi-alveare. In uno di questi, alto sei piani, vive la famiglia Zorzi. Gli agenti sono stati accolti da un condomino che li ha portati al garage, che era chiuso, da dove proveniva il forte odore. Mentre i poliziotti chiedevano informazioni sul proprietario, è comparso nel cortile interno del palazzo, dove si trovano le scale che portano ai garage, Piergiorgio Zorzi. Il giovane, spiegando che si trovava lì per fumare una sigaretta, ha accompagnato gli agenti nel garage dove, in un angolo, si trovava un bidone di rifiuti organici, alto e stretto. Un agente ha tirato su il coperchio e ha scorto un piede. Poco dopo la polizia scientifica ha scoperto che il bidone conteneva i resti di un uomo, il cui tronco indossava ancora una maglietta. La squadra mobile ha quindi portato Piergiorgio Zorzi in questura dove, sottoposto ad un interrogatorio durato diverse ore, ha infine confessato davanti al pm scaligero Elvira Vitulli.

Zorzi avrebbe ucciso il padre una settimana fa, in casa. L’indiscrezione è emersa in ambienti vicino agli inquirenti. Il cadavere, tagliato in cinque pezzi con una sega e buttato in un bidone per rifiuti, era in avanzato stato di decomposizione. Per accertare come e quando è stato ucciso l’uomo, il magistrato incaricato dell’inchiesta ha disposto l’ esame autoptico, che sarà completato in mattinata all’istituto di medicina legale dell’ospedale di Verona.

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