Marrazzo, il trans Natalie: i carabinieri volevano 100mila euro

di Redazione

NatalieROMA. Si è presentato davanti al gip il brasiliano Josè Alexander Vidal Silva, 37 anni, meglio noto come “Natalie”, il trans che era in compagnia di Piero Marrazzo, il 3 luglio 2009, quando alcuni carabinieri entrarono nell’appartamento di via Gradoli.

Da quel momento, secondo l’accusa, partì il ricatto all’ex presidente della Regione Lazio, sulla base di un video girato con un telefonino. Il video sarebbe stato al centro di un ricatto ordito da alcuni carabinieri “infedeli”.

“E’ stata una trappola fatta dai carabinieri. Le altre trans, per invidia, hanno detto che c’entravo pure io. Però io ho sofferto per questo”. Così Natalie durante l’udienza dinanzi al gip Renato Laviola, terminata dopo5 ore. “Quella mattina ho aperto la porta – ha raccontato – dopo che avevano bussato dicendo che erano carabinieri. In casa non c’era droga, non c’erano altre trans o Cafasso. Quel giorno in casa c’eravamo solo io e Piero e non stavamo facendo nulla di male. La mia storia con lui la racconto da dopo il 3 luglio. Quello che c’era prima non lo dico, non ne voglio parlare”. Con accanto il suo legale, l’avvocato Antonio Buttazzo, ha poi sottolineato: “Per 6 mesi ho dovuto subire le cattiverie di alcune altre trans, che per gelosia e invidia hanno detto quello gli pareva”. Riguardo all’ex governatore, la trans ha spiegato: “Piero è una brava persona”. In merito ai due video che sono stati visionati oggi in aula, e che sono stati sequestrati nei mesi scorsi, Natalie ha detto: “Non so se il video era più lungo, di sicuro è un montaggio dei carabinieri. I carabinieri, quel giorno, volevano 100mila euro altrimenti avrebbero chiamato i giornali e rovinavano Marrazzo”.

Ma Luca Petrucci, legale dell’ex governatore smentisce “nel modo più categorico che il mio assistito abbia corrisposto le somme oggi indicate dal teste”. Rispetto all’udienza, Natali ha affermato: “I carabinieri non si devono dimenticare di dire che prendevano informazioni da Joice (un’altra trans, ndr) e dall’ungherese (una lucciola). Erano loro che ci parlavano. E poi Joice e China si devono guardare allo specchio e fare un esame di coscienza rispetto a quello che hanno detto”.

LEGALI CARABINIERI: “TESTE INATTENDIBILE”. Un teste “inattendibile, inaffidabile e soprattutto contraddittorio”. Ecco chi è Natalie agli occhi degli avvocati che difendono i carabinieri accusati dalla procura di Roma di aver ordito il complotto. “Natali non solo ha detto una marea di bugie in questa vicenda – spiegano le difese – ma lo ha anche palesemente ammesso durante l’incidente probatorio davanti al giudice Laviola. Che finisse indagato per cessione di stupefacente per aver fatto da intermediario a beneficio di Marrazzo non ci ha sorpreso più di tanto. Quello che ci sconcerta è che su tante circostanze (ad esempio le modalità di ingresso dei carabinieri in quella casa o la vicenda dei tre assegni staccati dallo stesso Marrazzo) ha fornito nel tempo diverse versioni: oggi ha spiegato che lo ha fatto per tutelare l’ex governatore, per non pregiudicarlo. Lei agli inquirenti avrebbe voluto raccontare solo quello che è avvenuto il 3 luglio”. Secondo la difesa dei carabinieri, in aula “sono stati mostrati due video su Marrazzo, di cui uno che non corrisponderebbe affatto a quello mostrato durante l’udienza davanti al tribunale del riesame. E non si può per nulla affermare che i fermi-immagine siano stati fatti dai carabinieri. Resta il fatto che Natali si è contraddetto più volte e che lo ha dovuto pure ammettere su nostra insistenza. E che questo sarebbe uno dei testimoni chiave della vicenda”.

DROGA A MARRAZZO. Natalie è sotto inchiesta per averceduto sostanze stupefacenti, in più occasioni, a Marrazzo. Il trans, rispondendo al gip, ha ammesso di aver più volte procurato cocaina all’ex uomo politico in occasione dei vari incontri. Il giudice, a quel punto, di fronte a una notizia di reato, ha interrotto l’esame di Natali cui ha ricordato che avrebbe potuto avvalersi della facoltà di non rispondere in quanto indagato. Proposta respinta dal trans che ha voluto proseguire l’esame. “L’indagine su Natali – ha commentato l’avvocato Antonio Buttazzo, suo difensore – era un rischio che avevamo calcolato. Spetterà alla procura accertare se, come e quando è avvenuta la cessione di droga”.

IN UDIENZA ANCHE “MAUREEN”. Venerdì sarà ascoltata anche un’altra transessuale, Monteiro De Paula, ‘Maureen’, 42 anni. Secondo il giudice, sia lei che gli altri testimoni citati dalla Procura, “sono esposte ad atti di violenza o di minaccia”, così come si “desume anche dall’episodio non chiarito della morte di altro soggetto transessuale Mendes Paes Wendell, detto ‘Brenda’, tenuto conto delle specifiche condizioni personali di obiettiva debolezza e vulnerabilità, trattandosi di soggetti pregiudicati o dediti alla prostituzione”.

12 LE PERSONE DA INTERROGARE. Sono complessivamente 12 le persone che saranno sentite sotto la forma dell’incidente probatorio come chiesto dal procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo e dal sostituto Rodolfo Sabelli. Il gip ha fissato altre tre udienza previste per i giorni di mercoledì, giovedì e venerdì prossimi. Secondo l’accusa, tale atto istruttorio è necessario “in quanto vi è fondato motivo di ritenere che tali testimoni non siano reperibili per la fase del dibattimento” e che “siano esposte ad atti di violenza o di minaccia” come si legge nell’atto con cui il gip dispone l’incidente probatorio.

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