Inchiesta G8, Bertolaso: “Accuse frutto di equivoci. Sono tranquillo”

di Angela Oliva

Guido BertolasoROMA. “Le accuse che mi sono state rivolte non hanno alcun fondamento, sono frutto di equivoci o di mancati controlli dei documenti che ho presentato oggi”.

Inizia così la conferenza stampa di Guido Bertolaso che ha riunito tutti i giornalisti a Palazzo Chigi per chiarire la proprio posizioni in merito all’inchiesta sugli appalti del G8. A sostegno delle sue affermazioni i dati contenuti nel pc portatile che contengono foto, documenti e tra le anche cose anche l’abbonamento per essere socio del Salaria Sport Village.

“Speravo– ammette il capo della Protezione Civile – di essere qui a commentare l’archiviazione o lo stralcio della mia posizione, ma purtroppo non è stato così. Non ho ricevuto alcun favore o privilegio, nessun viaggio, nessun parente è stato assunto, nessuna casa mi è stata affittata o comperata, ma purtroppo ogni tanto bisogna pure difendere la propria dignità, la propria famiglia, la Protezione civile, questa maglietta ampiamente screditata anche nel film della Guzzanti”.

Inevitabile l’argomento degli appalti truccati che sarebbero avvenuti anche per la ricostruzione a L’Aquila dopo il violento sisma dell’aprile 2009: “Nessuna delle imprese coinvolte in questa vicenda ha avuto appalti a l’Aquila. Anemone- sottolinea Bertolaso – è venuto diverse volte a l’Aquila, ma non ha avuto nessuna appalto. Così, se qualcuno pensava a una sorta di compensazione si sbaglia perché a L’Aquila tutto è stato fatto in assoluta trasparenza. Balducci– aggiunge – con me è sempre stato un gentiluomo corretto, non ho mai avuto ragione di dubitare di lui. Ogni volta che abbiamo fatto un lavoro insieme lui ha fatto presto e bene”.

Intanto, le indagini vanno avanti e ci sono tutti i presupposti affinché si protraggano nel tempo, ma Guido Bertolaso si dice fiducioso nella Magistratura e ribadisce la sua estraneità alle accuse che gli sono state rivolte: “Mia figlia ha fatto rieducazione al Salaria e mia moglie per un periodo ci ha lavorato. Come sarei potuto andare in un posto del genere a fare sesso a pagamento? Francesca, la massaggiatrice, – aggiunge – è una signora per bene. Una grande professionista ed è conosciuta in tutta Roma per l’attenzione ai clienti. Le ho chiesto il suo cellulare per evitare di passare attraverso le prenotazioni: io volevo fare dei massaggi alla schiena che sono ovvi per via del lavoro che faccio”.

In conclusione, il capo della Protezione Civile scherza sulla vicenda e dice: “È vero: lo ammetto. Francesca mi ha fatto vedere le stelle. Mi ha sconocchiato il collo e la schiena!”.

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