Cosenza, bimbo di 2 anni mangia un tarallo e muore soffocato

di Redazione

 COSENZA. Un bambino di due anni è morto infatti soffocato a Rossano Calabro (Cosenza) mentre mangiava un tarallo.

Inutile il trasporto al pronto soccorso dell’ospedale:è deceduto mentre si trovava davanti ad un supermercato.Sulla morte del bambino la Procura della Repubblica di Rossano ha avviato accertamenti. Il pm di turno, Paolo Rener, ha sentito un medico del pronto soccorso. Il primario del pronto soccorso dell’ospedale di Rossano, Natale Straface, però va cauto sulle cause della morte del piccolo, in quanto il bambino non presenterebbe i tipici segni di soffocamento da corpo estraneo.

IL DRAMMA DI FROSINONE. Un simile episodio era accaduto due giorni fa a Serrone, in provincia di Frosinone, dovebambino di 19 mesi é morto soffocato dopo aver ingoiato una caramella che gli è rimasta incastrata nella trachea. Intorno alla mezzanotte il piccolo era stato trasportato al policlinico Gemelli dove moriva dopo alcune ore, in coma irreversibile dopo un arresto cardiaco.

CODACONS. Il Codacons aveva definito la morte del bambino di Serrone una tragedia inaccettabile. Simili drammi potrebbero essere prevenuti se solo ci fosse maggiore informazione e si seguissero alcuni accorgimenti. In caso di soffocamento, ad esempio, è indispensabile che i genitori conoscano alcuni semplici cose da fare, come la Manovra di Heimlich, purtroppo sconosciuta alla gran parte delle mamme e dei papà. Per i più piccoli, poi, basta appoggiarlo sulle ginocchia a pancia sotto e dare pochi colpi in mezzo alle scapole. Ma queste nozioni non sono insegnate nemmeno a chi frequenta i corsi pre-parto. Per questo il Codacons da tempo chiede al Ministero della Salute una campagna informativa, fatta di opuscoli e spot televisivi che mostrino concretamente che fare in caso di soffocamento. In queste circostanze, infatti, intervenire con immediatezza è indispensabile. Ma solo se i genitori sono correttamente informati e preparati non si faranno prendere dal panico. Il Codacons ricorda che ogni anno gli italiani coinvolti nelle loro abitazioni in un incidente domestico sono ben al di sopra di 3milioni. Per l’Organizzazione Mondiale della Sanità questi eventi rappresentano nei Paesi sviluppati la prima causa di morte per i bambini.

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