Colosseo, si stacca un pezzo di intonaco. Allarme degli archeologi

di Redazione

ColosseoROMA. Un pezzo di malta di calce della struttura originale del Colosseo, di circa mezzo metro quadrato e di minimo spessore, è caduto da uno degli ambulacri al primo piano, dove vengono ospitate le mostre.

La caduta si è verificata nella notte, ma il pezzoè stato trovato solo stamani alle 6 prima dell’apertura ai visitatori. L’episodio, comunque, non ha provocato nessuna chiusura all’accesso dei visitatori che anche domenica affollano il monumento simbolo della Capitale.

Il sottosegretario ai Beni culturali Francesco Giro che non si è detto preoccupato dell’accaduto: “Non è la prima volta che accade una cosa del genere ed il fatto non viene sottovalutato”, ricordando che c’è un piano di restauro completo del Colosseo per 23 milioni di euro.

In una nota, il Soprintendente archeologico di Roma Giusepppe Proietti e il Commissario delegato Roberto Cecchi, scrivono: “L’episodio ripropone con forza il tema della manutenzione preventiva programmata, cui la struttura commissariale e la Sovrintendenza archeologica stanno lavorando, come unica procedura in grado di assicurare la conservazione del materiale archeologico. Si tratta di superfici per le quali in diverse parti della fabbrica sono in corso interventi di restauro e per altre, come quelle in questione, gli interventi sono già progettati e si è in attesa di poterli appaltare; la cause del cedimento, un’area inferiore ad un metro quadrato, sono riconducibili a variazioni termoigrometriche. Questa mattina – prosegue la nota – il personale intervenuto ha eseguito immediati controlli su tutte le aree sotto osservazione; per domani sono già programmati accertamenti più estesi. L’area è stata transennata e il Colosseo è regolarmente aperto per le visite”.

LaConfederazione Italiana Archeologi esprime il proprio sgomento: “Ancora una volta – ha dichiarato il presidente Giorgia Leoni – si è sfiorata la tragedia: se il crollo fosse avvenuto a monumento aperto avrebbe potuto colpire qualcuno tra le migliaia di visitatori che, specialmente la domenica, affollano l’anfiteatro. Lo stato in cui versa il Colosseo è uno dei motivi alla base del Commissariamento della Soprintendenza Archeologica di Roma e, a distanza di oltre un anno e mezzo, evidentemente la struttura commissariale non ha individuato gli strumenti necessari a garantirne la conservazione”. Gli archeologi rinnovano la richiesta di un intervento urgente del ministro Sandro Bondi per verificare lo stato di sicurezza in cui versano i monumenti archeologici e perchè faccia chiarezza circa il sistema di gestione dei fondi affidati alle strutture commissariali operanti nel settore dei Beni Archeologici, a Roma in particolare. “Chiediamo al Ministro un’analisi seria e trasparente affinchè si verifichino i lavori svolti fino ad oggi dalle strutture commissariali operanti a Roma, riflettendo sull’effettiva opportunità di mantenerle attive”, conclude la confederazione.

Nelle ultime settimane si sono verificati altri crolli di monumenti risalenti all”epoca romana: il più grave è stato quello di una parte del soffitto di una delle gallerie della Domus Aurea, di poco distante dal Colosseo, nello stesso giorno del distacco di una porzione delle Mura Aureliane, interessate nel 2001 di un crollo di ben 24 metri.

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