Cdm stanzia aiuti per la Grecia. Moody’s rettifica: “Italia non a rischio”

di Redazione

 ROMA. L’agenzia di rating Moody’s ha reso noto che l’Italia è tra i Paesi meno a rischio sul fronte della crisi globale.

“Il sistema bancario italiano è risultato meno esposto” durante le turbolenze di questi mesi, afferma l’agenzia. Quanto al debito, Moody’s osserva che “l’Italia ha bisogno di uno sforzo relativamente moderato per tenerlo sotto controllo”. Il giorno dopo l’allarme, dunque, si fa marcia indietro e si dice il contrario. A tal proposito, ilministro degli Esteri, Franco Frattini, intervenuto alla trasmissione Mattino 5, ha detto chesi tratta di”uno dei casi scuola di attacco speculativo: si diffondono notizie non vere e si provoca una reazione da parte di potenziali speculatori. Immediatamente dopo, un’altra agenzia di rating (Fitch) dice il contrario”. “L’Italia ha un sistema bancario che per fortuna ha tenuto”, ha chiosato il presidente del Senato Renato Schifani.

Intanto, il Consiglio dei ministri ha dato via libera al decreto legge per la “salvaguardia della stabilità finanziaria dell’area euro” con gli aiuti italiani da destinare alla Grecia. L’Italia contribuirà con un finanziamento triennale ad Atene fino a 14,8 miliardi di euro di cui 5,6 nel 2010.

BORSE. Vuoi per l’improvviso crollo di Wall Street di giovedì sera, che per la crisi della Grecia e dell’euro, venerdì mattina le Borse europee hanno di nuovo aperto con pesanti cali. Dopo un avvio a picco, le Borse hanno ridotto le perdite per poi passare in terreno positivo dopo mezzogiorno con Milano e Madrid, mentre restavano ancora negative Parigi, Londra, Francoforte, Zurigo e Atene. Anche l’euro sta recuperando posizioni sul dollaro a 1,28. In Grecia il tasso delle obbligazioni ha toccato un nuovo record a 11,308%. Delle tensioni sui mercati venerdì ne hanno risentito anche le Borse asiatiche. A Tokyo l’indice Nikkei ha lasciato sul terreno il 3,1%. La Banca centrale del Giappone ha immesso sul mercato liquidità per 2 mila miliardi di yen, pari a circa 17 miliardi di euro, per la prima volta dallo scorso 2 dicembre. La Borsa di Seul ha perso il 2,2%, Hong Kong lo 0,7% e i mercati australiani il 2%.

ANOMALIE A WALL STREET E INDAGINI.“Un’enorme, anomala e inspiegabile impennata di ordini di vendita, sembra da Chicago” avrebbe innescato l’improvviso crollo di Wall Street avvenuto giovedì sera (ora italiana). Il New York Times avanza un’ipotesi alternativa per spiegare quanto avvenuto alla Borsa di New York – quando nel giro di quindici minuti sono stati bruciati i guadagni accumulati in oltre un anno di contrattazioni – e attribuisce, secondo le prime indiscrezioni, all’errore di un operatore di Citigroup che avrebbe per errore digitato il tasto b (billion=miliardi) al posto del tasto m (million) durante un ordine di vendita.

La Consob (commissione italiana di controllo della Borsa) ha avviato già da giovedì accertamenti “per verificare eventuali anomalie o irregolarità nelle contrattazioni sui mercati nelle sedute degli ultimi giorni”. Lo hanno dichiarano all’Ansa fonti vicine alla commissione, che ha già preso contatti “con i principali intermediari e le altre autorità competenti per chiarire le dinamiche che hanno caratterizzato le recenti turbolenze”.

La Security and Exchange Commission (Sec- la commissione di controllo borsistico Usa) e la Commodity Futures Trading Commission (Cftc) stanno esaminando quanto avvenuto per capire la causa dell’insolita attività di trading, dice il Nyt. Ci sono già stati contatti con i supervisori degli scambi che hanno in mano le registrazioni degli scambi di giovedì.

La fonte anonima del New York Times riferisce che la “gigantesca” impennata degli ordini di vendita è avvenuta verso le 14,45 (ora americana) nella piazza di Chicago. “La scintilla – scrive il Nyt – avrebbe dato il via a una serie di operazioni basate su algoritmi informatici, che a loro volta si sono riflesse sugli indici con un effetto domino”, dato che molte aziende hanno i computer programmati per immettere automaticamente ordini di vendita o acquisto a seconda dell’andamento del mercato. “Lavoreranno insieme alle altre autorità finanziarie e alle piattaforme di scambio per analizzare l’attività inusuale osservata brevemente giovedì pomeriggio – hanno precisato Sec e Cftc in una nota – e adotteremo misure appropriate a tutela degli investitori. Renderemo le conclusioni pubbliche e forniremo delle raccomandazioni”. Ma molti broker non credono all’ipotesi che tutto sia partito da un errore. “Il mercato non ha mai perso mille punti senza un solo motivo che lo giustificasse”, spiega un broker.

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