Mourinho: “Con il Real volgio vincere”

di Redazione

José MourinhoAlle 13 in punto il Real Madrid ha presentato il suo nuovo allenatore: José Mourinho, che è giunto al Bernabeu in Ferrari, insieme al suo agente e a un funzionario delle Merengues.

Lo Special One ha esordito scusandosi per il fatto di non parlare molto bene lo spagnolo, ma che entro un mese rimedierà. La prima domanda è stata se ritiene di “nato per allenare il Real Madrid”. “Non so se sono nato per allenare il Real, sono sicuramente un allenatore di calcio. Con il Real voglio vincere. Per un allenatore non arrivare al Real è un buco nella propria carriera. Ma la cosa più bella non è allenare il Real, ma vincere con il Real. Mi piacciono le sfide, e questa è una grande sfida. Ho molta fiducia in me stesso e nelle mie capacità di allenatore”.

“Se non raggiungerà gli obiettivi e non batterà il Barcellona per lo scudetto, cosa farà a fine stagione?”, gli è stato chiesto. “Ho fiducia in me stesso, ho quattro anni di contratto e non penso di essere sostituito se il primo anno non riesco a vincere tutto. Il secondo anno è un anno chiave per raggiungere l’equilibrio tra squadra e allenatore. All’Inter siamo diventati campioni d’Europa al secondo anno, ma al primo abbiamo vinto il campionato”. “Prometto di non cambiare, sono Mourinho e quello che arriva al Real è Mourinho con tutte le qualità e i suoi difetti. Ho imparato molto dal calcio italiano, perché bisogna avere l’umiltà di imparare tutti i giorni. Il campionato italiano è difficile, perché ha grandi giocatori e allenatori”. Sulla Champions: “Non posso promettere la coppa. Non siamo teste di serie nel sorteggio, ma quando verranno formati i gironi saranno gli altri ad avere paura e non noi. La finale di Wembley non sarà un’ossessione”.

“Non sono anti-Barcellona”, ha dichiarato Mourinho. “Mi preoccupo della costruzione di un grande Real Madrid. Il Barça è un grandissimo rivale nelle competizioni nazionali e in Champions, ma non voglio parlare del Barcellona in questo momento. Se lì mi odiano, il problema non è il mio. Rispetto gli avversari, ma non abbiamo paura. Questa parola non deve entrare nel nostro vocabolario”.

Mourinho ha parlato anche di Cristiano Ronaldo e di Raul. “Cristiano è un giocatore incredibile non solo per il Real ma per tutto il calcio. La forza delle mie squadre è sempre stato il collettivo: conta il club, non l’allenatore o un giocatore. Se lavoriamo in gruppo, non è difficile ottenere risultati”. Sul capitano madridista: “Raul è nella storia del Real Madrid. Io non sono nella storia. Chi non è nella storia deve portare rispetto: non posso trattare Raul come uno qualsiasi”. Sul calciomercato: “Parlare di giocatori non mi piace. Quando l’allenatore del Real Madrid parla di un giocatore, ogni parola corrisponde a un milione di euro in più. Sono contento della formazione base del Real, non abbiamo bisogno di cambiamenti drammatici: ci servono 3-4 giocatori”.

Una risposta anche per la sua ex squadra: “Quest’anno ho vinto tutto, non posso dimenticare i giocatori dell’Inter che hanno costituito un gruppo fanstastico”. Secondo il portoghese “Ii prossimo allenatore dell’Inter sarà fortunato perché gli ho lasciato la possibilità di vincere la Supercoppa europea e l’Intercontinentale”. Sul prossimo allenatore nerazzurro, Mourinho ha detto di non averne parlato con Moratti, ma ha spiegato di essersene andato da Milano lasciando “una squadra strutturata e, se l’allenatore vorrà seguire la strada, avrà grandi possibilità di successo”.

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