Vertenza Billa-ex Standa: 18 lavoratori in mobilità

di Redazione

Ex Standa in via G.M. BoscoCASERTA. Dopo aver superato da solo otto mesi una prima chiusura con la precedente proprietà, Espansione Europa srl di Lametia Terme, i 18 dipendenti dello storico punto vendita ex Standa di via G.M.Bosco, ora Billa, …

… vivono momenti di trepidazione e di ansia a causa della comunicata cessazione di attività dell’esercizio in conseguenza della scadenza contrattuale del fitto dei locali, annunciata per il 22 giugno. Ciò ha prodotto, da parte dell’attuale proprietà, Rewe Group Italia, che gestisce in Italia i marchi Standa, Billa e Bipa, una comunicazione di avvio della procedura di mobilità ai sensi della legge 23 del 1991.

Le Organizzazioni Sindacali Cgil – Filcams, Uil – UilTuCS hanno immediatamente provveduto a sensibilizzare l’Ufficio di Governo, informando la dottoressa Macchiarella dell’accaduto, che riporta in primo piano la sorte dei lavoratori dello storico punto vendita, divenuto negli anni riferimento commerciale primario per una vasta parte della comunità locale.

“Lunedì 24 maggio – annuncia Alessandro Tartaglione, coordinatore provinciale della UilTuCS – si svolgerà un primo incontro con il capo del Personale della Rewe Group Italia. A lui chiederemo di conoscere in ogni dettaglio i motivi di una così grave inadempienza, che contrasta con gli asseriti propositi della società. Il Gruppo, infatti, all’atto della presentazione sul mercato della nuova immagine aziendale con il marchio Billa, aveva mesi fa illustrato una complessa strategia di ampliamento dei servizi e delle offerte per i consumatori. In proposito, già il nuovo marchio Billa, solo a Caserta, aveva prodotto un trend di crescita delle vendite di circa il 30 per cento”.

“E’ allora sconcertante – denuncia Tartaglione – che una naturale scadenza contrattuale del fitto dei locali non sia stata analizzata, prevista e affrontata nei tempi dovuti. Ci appare, insomma, strumentale il collegamento della procedura di mobilità a questo accaduto. Anzi, alla luce di ventilati interessi di altri gruppi della grande e media distribuzione per i locali di via G.M. Bosco, è ancor più drammatica negli effetti la scarsa considerazione che la proprietà sta riservando ai lavoratori, peraltro destinatari in queste ore di centinaia di attestati di stima e vicinanza da parte dell’affezionata clientela”.

“Manteniamo alta l’attenzione su questa vicenda – dice Tartaglione – , pronti a proclamare lo stato di agitazione e ogni iniziativa utile alla salvaguardia dei livelli occupazionali che in questo settore sono gravati da un elevato tasso di precarietà”.

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