Casapesenna, centro sociale intitolato ad Antonio Cangiano

di Redazione

Antonio Cangiano CASAPESENNA. Antonio Cangiano è stato una vittima della criminalità organizzata. Ingegnere ed amministratore, ex vicesindaco ed ex assessore ai Lavori Pubblici del comune di Casapesenna, …

… gambizzato circa 21 anni fa dalla criminalità organizzata, è scomparso, dopo una serie inenarrabile di sofferenze, il 15 novembre 2009. La stragrande maggioranza della comunità casapesennese, e di quanti lo hanno conosciuto, lo ha pianto e lo piange; è fiera di averlo avuto come concittadino esemplare ed è consapevole che il suo sacrificio possa e debba essere un modello eternale di onestà e sacrificio da offrire soprattutto alle nuove generazioni.

Stamani, a Casapesenna, commossa e affollatissima manifestazione per dedicare il locale Centro Sociale ad Antonio Cangiano, cittadino casapesennese, vittima della criminalità organizzata. Una intitolazione fortemente voluta da tutta l’Amministrazione Comunale di Casapesenna, la quale già il 15 novembre 2009, a pochi giorni dalla scomparsa dell’ingegnere, ha deliberato all’unanimità l’intitolazione del predetto Centro Sociale allo stesso Cangiano ed attivato l’iter amministrativo presso la Prefettura di Caserta. Il Prefetto di Caserta con apposito decreto ha poi autorizzato tale intitolazione.

Presenti numerose autorità, gli amministratori locali e decine di cittadini, la speciale giornata è iniziata con la “scoperta” della targa di intitolazione del centro Sociale ad Antonio Cangiano, da parte del primo cittadino Fortunato Zagaria e con una speciale dedica e preghiera del parroco don Luigi Menditto. Subito dopo, la folla dei partecipanti si è accomodata all’interno del Centro ed è iniziata la cerimonia ed una lunga sequela di interventi.

A moderare l’incontro, il direttore di Agrorinasce Giovanni Allucci. Per la cronaca, lo stesso Centro Sociale è stato realizzato proprio grazie all’intervento del famoso Consorzio per la legalità, che opera nell’Agro aversano e che è diretta emanazione del Ministero degli Interni. Fra i relatori, oltre allo stesso sindaco Zagaria, il Presidente del consiglio comunale casapesennese Saverio Diana, il Presidente dell’ordine degli ingegneri casertano, Vittorio Severino; la signora Elvira Cangiano; il colonnello dei carabinieri, Crescenzo Tardone; il colonnello della Guardia di Finanza, Francesco Manozzi; Luigi Palmieri, delegato della Prefettura di Caserta; il vicario questore; il sindaco di Casal di Principe, Pasquale Martinelli. Fra i tantissimi presenti, i familiari del compianto Antonio Cangiano, la moglie Maria ed i suoi tre figli , e gli alunni delle scuole locali.

Fortunato Zagaria ha parlato – l’aveva detto sin dalla vigilia di quest’appuntamento celebrativo – di Antonio Cangiano “Esempio di dedizione ed impegno per tutti e, soprattutto, per le nuove generazioni….” (a parte l’allegato discorso del primo cittadino casapesennese, ndr.) Saverio Diana ha ricordato Cangiano “nella duplice veste di rappresentante istituzionale e di cognato”: “Un esempio di nobiltà d’animo, un uomo e un amministratore magnifico…. Ritengo che il Centro Sociale sia l’opera più consona a ricordarlo”. Vittorio Severino: (rivolto alla famiglia) siate fieri di cotanto marito e padre esemplare… Sono orgoglioso di aver dialogato con un uomo e professionista esemplare, un galantuomo”.

E’ stata poi la volta di Elvira Cangiano, sorella dello scomparso Antonio. “Ci ha lasciato con un sorriso… non ha mai imprecato contro chi gli ha fatto del male, ha vissuto in silenzio… il suo supplizio è durato 21 anni e 29 giorni… Chi darà voce al silenzio di Tonino? I giovani, di sicuro. I giovani, che sono stanchi di essere spettatori di Gomorra”. Il colonnello dei Carabinieri Crescenzo Nardone: “Siamo noi che ringraziamo la famiglia di Antonio per l’alto esempio venuto da Antonio Cangiano.. Non vi dovrà più esserci bisogno di altri eroi!..” .

Il colonnello della Guardia di Finanza, Francesco Manozzi: “Importante il segnale che è venuto dal comune di Casapesenna con questa iniziativa, considerati i problemi del territorio casertano… l’esempio è da prendere come stimolo per cambiare definitivamente… la criminalità dobbiamo combatterla tutti insieme..”. Luigi Palmieri, della Prefettura di Caserta ha ricordato l’excursus necessario per intitolare un’opera a qualsivoglia persona. “Essere meritevoli e almeno 10 anni dopo la morte…” ed ha spiegato: “Sono stati subito chiarissimi i meriti del compianto Antonio e tutti, al di là degli schieramenti ideali e politici, hanno chiesto che si potesse dedicare il Centro Sociale allo scomparso. Soprattutto – ha sottolineato – è stato instacabile e pressante l’impegno in tal senso del sindaco Zagaria e dell’ente comunale di Casapesenna…”. Di qui l’eccezione e l’evento odierno. Pasquale Martinelli, sindaco di Casal di Principe: “Un esempio eccezionale, un uomo la cui azione è il casamento del più bello e possibile futuro del nostro territorio, una figura che da lustro alla stragrande maggioranza dei cittadini di questa terra”.

L’evento è stato spesso segnato da grande commozione. Tutti gli intervenuti hanno ascoltato in religioso silenzio e con grande partecipazione. La figura di Antonio Cangiano è stata ricordata a più voci e con lo stesso messaggio finale, rassegnato per primo da Giovanni Allucci: “Questo è un territorio che certamente non dimentica i suoi più illustri figli e le vittime innocenti della criminalità”. Finita la cerimonia si è avuta, inoltre, la più lampante riprova delle parole pronunciate dal parroco don Luigi Menditto, e riferito al Vangelo: “Io sono la roccia”. Un quasi-manifesto per celebrare Antonio Cangiano e quello che è ora il grande lascito dell’eroe silenzioso di Casapesenna.

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