Vie del mare, gli armatori dell’Acap si rivolgono al ministro Matteoli

di Redazione

Altero MatteoliNAPOLI. L’Acap, l’associazione che raggruppa le compagnie di cabotaggio degli armatori partenopei, dopo la mancata partecipazione alla gara del Metrò del Mare degli armatori privati, …

… annunzia un pacchetto di proposte ed iniziative che l’associazione intende avviare per favorire lo sviluppo delle vie del mare regionali nella regione Campania. Ad esprimere preoccupazione per la tenuta del comparto dei collegamenti marittimi regionali, è stato il direttore generale dell’Acap, avvocato Salvatore Ravenna, che punta l’indice contro una serie di inadempienze che sono state messe in atto nei confronti di un settore che più soffre i problemi della crisi.

“Una crisi – dichiara l’avvocato Ravenna – dove si è abbattuta la scure dei tagli relativi agli sgravi dei contributi dei lavoratori del mare imbarcati sulle unità adibite a trasporti marittimi entro le 100 miglia. Ai tagli poi va aggiunto l’incremento dei costi del gasolio, ed il calo dei flussi turistici dovuto alla crisi. In questo scenario l’abolizione del Metrò del Mare è solo il campanello d’allarme della politica di riduzione delle attività che le nostre compagnie di navigazione saranno costrette a porre in essere nell’immediato futuro. Il quadro negativo qui rappresentato potrebbe mutare solo se il Governo ed il Parlamento in tempi rapidi garantissero il ripristino degli sgravi dei contributi ai marittimi cancellati, così come ci è stato promesso nei vari incontri e nelle varie sedi istituzionali. L’Acap – conclude Ravenna – auspica la rapida nomina dell’assessore regionale ai Trasporti per poter finalmente avviare un fattivo tavolo di confronto sulle delicate problematiche che affliggono il comparto dei trasporti regionali marittimi”.

Sull’argomento intervengono anche altri rappresentanti dell’Acap. Il consigliere dell’associazione Nello Aponte, armatore della Nlg, dice: “Abbiamo sempre aderito e sostenuto il Metrò del Mare, che copriva interessi turistici, mantenendo prezzi contenuti. Oggi, con l’aumento dei costi ci troviamo di fronte ad una svolta che ci impone di non poter più far fronte ad un progetto, che pur avendo risvolti sociali, oggi ci vede obbligati a non aderire al bando. Le nostre società non possono più sostenere i costi attuali, ci vediamo infatti costretti a tener ferme ben nove imbarcazioni con pesanti ricadute dei livelli occupazionali. Infatti in un momento in cui sono stati cancellati gli sgravi contributivi e con i prezzi in salita dei carburanti, che fanno levitare i costi di giorno in giorno e con la prospettiva di minore affluenza dovuta ai momenti di crisi, ci troviamo con contributi ridotti”.

Salvatore Lauro, consigliere dell’Acap, affronta l’aspetto politico, lanciando un appello al Governo: “Quest’anno in Campania i problemi verranno dal mare – dichiara Lauro – perché sia il Governo, sia la Regione non pongono necessaria attenzione ai problemi delle vie del mare, mentre privilegiano quelli dei trasporti terrestri, non ponendoli sullo stesso piano. Infatti” afferma Salvatore Lauro “si pensa sempre più alla terra, sia attraverso incentivi per le auto che con la continua assistenza ai trasporti pubblici terrestri, discriminando quelli marittimi. Chi pagherà le conseguenze di questa politica saranno gli isolani, in particolare quelli delle isole minori. Infatti, sono state salvaguardate le politiche che riguardano i residenti delle isole maggiori Sicilia e Sardegna, ed addirittura quelli della laguna di Venezia, a scapito dei residenti nelle piccole isole”.

Ed a questo proposito il direttore generale Ravenna fa sapere che oggi sarà inoltrata al ministro Altero Matteoli una nuova richiesta, per illustrare le conseguenze a cui andrà incontro il comparto marittimo in virtù della cancellazione degli sgravi contributivi. La richiesta sarà firmata dalle compagnie di navigazione che operano nel territorio nazionale.

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