Riciclaggio, sequestrata villa toscana del senatore Nespoli

di Redazione

Vincenzo NespoliNAPOLI. Nell’ambito dell’inchiesta per la quale è stato richiesta al Senato l’applicazione della misura degli arresti domiciliari nei riguardi del senatore del Pdl Vincenzo Nespoli, sindaco di Afragola (Napoli), è stato disposto dalla magistratura il sequestro preventivo di una villa ubicata nella campagna senese, …

… in territorio di Chiusi, risultata nella disponibilità della società Immobiliare San Marco srl di Frattamaggiore (Napoli). Il provvedimento, affidato per l’esecuzione alla Guardia di Finanza, è stato richiesto dai pubblici ministeri Henry John Woodcock e Vincenzo Piscitelli, ed é stato firmato dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Napoli Alessandro Buccino Grimaldi.

Da un’intercettazione agli atti dell’inchiesta, risulta che responsabile ed amministratrice della San Marco Immobiliare sarebbe stata Agnese De Luca, moglie del senatore Nespoli. Nell’inchiesta giudiziaria, Nespoli è accusato di bancarotta fraudolenta patrimoniale e documentale e reimpiego di denaro di provenienza illecita. Gli accertamenti svolti dalla Guardia di Finanza hanno evidenziato il presunto ruolo di ‘dominus occulto’ svolto da Nespoli nella gestione di una società fallita – l’istituto di vigilanza privata “La Gazzella” che opera nella città di Afragola – di cui egli era titolare di fatto attraverso il prestanome Mario Razzano e l’utilizzo della stessa ai fini di arricchimento personale e di acquisizione di consenso elettorale.

L’ipotesi dei magistrati è che somme di denaro dell’ azienda di vigilanza nonché altri introiti di provenienza illecita siano stati distratti per essere trasferiti in una società, la “Sean”, attiva nel settore immobiliare, che, secondo gli inquirenti, sarebbe controllata dalla moglie del senatore.

Nespoli si è presentato il 25 maggio alla Giunta per le immunità del Senato e ha respinto tutti gli addebiti, chiedendo che non sia concessa l’autorizzazione agli arresti domiciliari avanzata dalla magistratura di Napoli. La giunta ha chiesto altri documenti al gip, riservandosi di formulare dopo l’8 giugno il parere per la decisione dell’aula.

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