Riciclaggio, chiesti i domiciliari per senatore-sindaco Nespoli

di Redazione

Vincenzo NespoliNAPOLI. Un’ordinanza di custodia agli arresti domiciliari è stata emessa nei confronti del senatore del Pdl Vincenzo Nespoli, sindaco di Afragola (Napoli).

La richiesta di autorizzazione del provvedimento è stata inoltrata oggi a Palazzo Madama. L’ordinanza è stata emessa dal gip Alessandro Buccino Grimaldi su richiesta dei pm Henry John Woodcock e Vincenzo Piscitelli. L’accusa contestata è di concorso in bancarotta fraudolenta e riciclaggio. A quanto si è appreso, l’indagine riguarda il fallimento della società di vigilanza privata “La Gazzella” che opera nella città di Afragola (Napoli). Gli altri indagati sono Camillo Giacco, Emilio Bilotta, Antonio Buglione, Tommaso Redine, Giuseppe Boemio, Enrico Esposito ed il commercialista Maurizio Matacena.

CICCHITTO ESPRIME SOLIDARIETA’. “Esprimiamo alsenatore Nespoli la nostra solidarietà non facendoci influenzare da un clima giustizialista che invece affascina e coinvolge alcuni amici del Pdl. Non si capisce perché al senatore Nespoli debbano essere inflitti gli arresti domiciliari se non per marcare davanti all’opinione pubblica il ricorso ad un provvedimento di privazione della libertà”. Lo afferma Fabrizio Cicchitto, presidente dei deputati del Pdl.

LE ACCUSE. “Gli accertamenti svolti dalla Guardia di Finanza – è scritto in una nota a firma del procuratore aggiunto Fausto Zuccarelli – hanno evidenziato il ruolo di dominus occulto svolto da Nespoli nella gestione della società fallita, di cui egli era titolare di fatto attraverso il prestanome Mario Razzano e l’utilizzo della stessa ai fini di arricchimento personale e di acquisizione di consenso elettorale, nonché diverse condotte di distrazione delle somme raccolte dai clienti con conseguente occultamento e falsificazione della documentazione contabile e societaria”. Secondo quanto emerso dalla indagini dei pm Woodcock, Piscitelli e Di Mauro, Nespoli avrebbe assunto guardie giurate in cambio di voti o di denaro: trentamila euro a posto di lavoro.

INTERCETTAZIONE DI RAZZANO. “Agli atti dell’inchiesta c’é, in particolare, un’intercettazione ambientale in cui Mario Razzano, ex amministratore della “Gazzella”, parla con il curatore fallimentare della società nello studio di quest’ultimo. Razzano, già a giudizio per la bancarotta, rivela i nomi dei veri proprietari dell’istituto di vigilanza: “Io quella che voglio chiarire è la mia posizione. Piscitelli (uno dei pm, ndr) che vuole sapere? Il 90% delle quote che io gestivo di chi erano? Ed io sono ben lieto di dirglielo. Sono di Nespoli, di Sergio Costantini e sono della compagna dell’onorevole Pezzella”. Il curatore osserva: “La Gazzella era uno strumento prettamente politico”. Razzano si sfoga: “Prettamente politico; Nespoli è il marito di Agnese De Luca, che è la responsabile ed amministratrice della San Marco Immobiliare. La SE.AN. Immobiliare, che sta costruendo, ed i soci sono la San Marco e De Luca Agnese, mentre l’amministratore è Caiazzo. Io ne sono stato amministratore dal 2001 al 2006 ed il mio tornaconto oltre che politico è economico. Ho intrapreso un’azione perché devo avere ancora 76.000 euro di compenso. Io mi occupo di politica, sono consigliere comunale di An, ma faccio parte di un’altra razza, quelli sono politici che mangiano le creature e io non vi ho niente a che fare. Lo voglio dire a Piscitelli tutto quello che vuole sapere, perché sono nella libertà di raccontargli tutte le varie situazioni. Io vengo da voi per trovare una soluzione, perché in questa situazione mio figlio e mio nipote non c’entrano niente. Troviamo una via di sbocco per risolvere il problema. Io mi sto distanziando da tutti. Il magistrato della settima fallimentare non mi ha mai interrogato, perché l’unica volta che doveva farlo io ero agli arresti domiciliari. Se lo avesse fatto, io avrei detto tutta la verità. Per coinvolgermi mi hanno indicato come amministratore dal 1999, in realtà io eseguivo gli ordini di Nespoli, Sergio Costantini e Tonino Pezzella”.

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