Portici, omicidio Tudisco: tre ordinanze contro clan Vollaro

di Redazione

Raffaele VollaroNAPOLI. Agenti del commissariato di Portici (Napoli) hanno eseguito tre ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di Raffaele Vollaro (nella foto), Vincenzo Di Norcia e Pasquale Scafo, già detenuti e considerati dagli inquirenti organici al clan Vollaro egemone in città.

Le misure sono state emesse dall’ufficio gip del Tribunale di Napoli, su richiesta della Dda della Procura della Repubblica. I tre – secondo l’accusa – sono gravemente indiziati del reato di tentato omicidio in danno di Antonio Tudisco, porto e detenzione di arma da sparo, con l’aggravante del metodo mafioso. In particolare Tudisco, per gli inquirenti organico all’organizzazione dei Vollaro, venne ricoverato l’1 aprile 2008 all’ospedale ‘Loreto Mare’ di Napoli per lesioni d’arma da fuoco al gomito destro, all’anca ed all’arto inferiore destro, in quanto ferito mentre era a bordo della sua auto.

Le dichiarazioni della vittima hanno permesso agli inquirenti di ricostruire il quadro. E’ stato accertato – stando alla versione della polizia – grazie anche a dichiarazioni collaborative rese da altri soggetti del clan, che il tentato omicidio fu ordinato da Raffaele Vollaro, detto ‘il Piccolo’, per punire le attività truffaldine del Tudisco e consistenti principalmente nella dazione di assegni a vuoto o proventi di reato e nel mancato pagamento di somme di denaro a soggetti appartenenti anche ad altre organizzazioni camorristiche contigue, come quella facente capo ai Beneduce di Pozzuoli. Le indagini hanno consentito di stabilire che il ferimento fu attuato da Di Norcia con la complicità di Scafo.

Secondo la polizia, Raffaele Vollaro, figlio di Luigi, detto ‘il califfo’ – tuttora detenuto in regime di art. 41 bis, in quanto già condannato alla pena dell’ergastolo – era considerato, all’epoca dei fatti, il capo dell’omonima organizzazione, mentre Pasquale Scafo era fino a qualche tempo fa il reggente.

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