Imprenditore beneventano ucciso in Ucraina: tre arresti

di Redazione

Vincenzo FuccioBENEVENTO. E’ stato ritrovato in Moldavia il corpo dell’imprenditore italiano Vincenzo Fuccio, di Airola (Benevento), recatosi nel paese straniero per motivi di affari e del quale non si avevano notizie dal 24 aprile.

Sono stati arrestati in Ucraina tre moldavi, due uomini e una donna, presunti autori del delitto. Lo rende noto il vice capogruppo del Pdl al senato, Cosimo Izzo, amico di famiglia dell’imprenditore ucciso.

“Fuccio è atterrato a Chisinau, capitale della Moldavia – racconta Izzo – lo scorso 24 aprile, con un biglietto di rientro che lo avrebbe riportato in patria il successivo 2 maggio. I parenti in Italia avendo notato il suo insolito silenzio, dopo l’arrivo in Moldavia, hanno immediatamente preso contatto con l’Ambasciata d’Italia e con il Consolato d’America a Napoli, essendo Fuccio anche in possesso di passaporto statunitense”. Il perdurare del silenzio ha indotto la famiglia a denunciare la scomparsa alle autorità di polizia italiane, le quali, mediante l’Interpol, hanno richiesto l’avvio delle ricerche e delle indagini alle autorità moldave.

E’ stato immediatamente costituito un pool operativo italiano, statunitense e moldavo, che ha portato all’arresto dei tre giovani moldavi. Questi ultimi, spiega ancora il senatore Izzo, “avrebbero prelevato Fuccio all’arrivo in aeroporto: l’imprenditore, che aveva con loro un appuntamento, sarebbe così stato distolto dall’alloggio nell’albergo dove aveva prenotato una stanza, a Chisinau. Dopo la telefonata all’albergo con la quale revocava la prenotazione, si sono perse le tracce dell’italiano fino all’arresto degli autori del delitto ed al ritrovamento del suo corpo nel territorio di Rezine, a sud della capitale, dove è stato abbandonato dagli autori del delitto in un bosco”.

Vincenzo Fuccio era un uomo di affari noto nel territorio sannita, che spesso viaggiava per diverse attività. “Saranno le indagini coordinate dal Ministero dell’ Interno moldavo a scoprire le motivazioni che hanno generato l’efferato delitto”, dice ancora Izzo. Gli effetti personali di Fuccio, che non sono stati ancora trovati sarebbero stati gettati in un lago, ed i sommozzatori della polizia moldava ne stanno effettuando, in queste ore, le ricerche. Izzo e la famiglia Fuccio ringraziano l’ambasciatore italiano Stefano De Leo, che personalmente ha seguito l’intera indagine.

Dai Fuccio e da Izzo anche un grazie “a monsignor Cesare Lodeserto, che ha vigilato con solerte e cristiana attenzione l’opera di recupero della salma”, ai Ministeri degli Esteri e dell’Interno italiani nonché alle autorità moldave “per l’impegno che hanno profuso per la rapida soluzione del caso e per aver assicurato alla giustizia gli efferati autori del crimine”.

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