Furti in appartamento, sgominata banda di finti carabinieri

di Redazione

 NAPOLI. Una banda di finti carabinieri, specializzata in furtiin appartamenti, è stata sgominata a Napoli dagli agenti della Squadra mobile.

Ad essere arrestato Pasquale Di Palma, colui che si travestiva da carabiniere e a casa del quale sono state trovate tre tessere contraffatte della Guardia di Finanza ruolo marescialli, la riproduzione della placca dei carabinieri e una pistola giocattolo modello 92 FS. In manette anche Leonardo Sportiello e Francesco Cangiano, quest’ultimo maresciallo dei carabinieri sospeso dal servizio e già arrestato dalla sezione antirapina il 16 aprile 2008 insieme ad altre 28 persone con le quali aveva costituito un’associazione dedita a furti e rapine, ai danni di istituti di credito, realizzati con la tecnica del ‘buco’. Si cerca un quarto complice.

IL “SISTEMA”.

La scusa ufficiale era quella di effettuare una perquisizione. Del resto, a dirlo, era una persona che indossava la divisa di un carabiniere. Facile, dunque, convincere la vittima a consentire l’ingresso in casa. Simulavano, in tutto e per tutto, un blitz delle forze dell’ordine. Come è successo ad un gioielliere di Napoli residente nel quartiere Arenella. Hanno bussato al suo citofono lo scorso 30 aprile alle 5.45 del mattino: ‘carabinieri’, hanno detto. Poi, in tre si sono presentanti davanti alla suo ingresso: uno di loro era vestito da carabiniere, gli altri in borghese. Hanno esibito un foglio di carta con l’intestazione ‘carabinieri’ e hanno detto al gioielliere che dovevano eseguire una perquisizione della sua abitazione senza spiegarne, però, il motivo. Il gioielliere, preoccupato per la moglie incinta e il figlio di quattro anni che dormivano in casa, ha fatto entrare i presunti militari senza alcuna esitazione, notando, però, che quelli in borghese avevano le mani coperte da guanti in lattice. E’ solo al termine della perquisizione che la vittima si è accorta che da un comodino della camera da letto, dove aveva rovistato il presunto militare in divisa, erano spariti un orologio Rolex modello Yacht Master del valore di 5800 euro, una coppia di gemelli in oro giallo e brillanti del valore di 3000 euro, due collane in oro del valore di 4000 euro ciascuna e tre anelli in oro giallo con rubini di circa 3000 euro ognuno.

AGIVANO DA ANNI, FORSE ANCHE RAPINE. Agivano molto probabilmente da anni, mettevano a segno furti in casa ma c’é il sospetto che si siano resi artefici anche di rapine e, quindi, di uso della violenza. Secondo quanto ricostruito dalla Sezione antirapina, diretta da Massimo Sacco,i ‘colpi’ della banda si sarebbero concentrati a Napoli, ma anche nell’area nord della città fino alla provincia.

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