Castel Morrone, bovini che “sconfinano”: il Tar dà ragione a Riello

di Redazione

Pietro Riello CASTEL MORRONE. Termina con una vittoria dell’Ente Municipale di Piazza Bronzetti la querelle giudiziaria che ha visti contrapposti il Comune di Castel Morrone a degli allevatori irpini che negli ultimi anni hanno portato la loro mandria di bovini a pascolare ed a svernare tra le colline tifatine.

Infatti, la quinta sezione del Tar Campania con la sentenza 2186 depositata il 28 aprile scorso ha dato ragione all’operato del sindaco Pietro Riello che con propria ordinanza, la numero 10 datata 6 febbraio 2009 aveva chiesto lo sgombero della mandria dal territorio comunale. Una querelle giudiziaria che è andata avanti per oltre due anni e che alla fine ha visto uscire da vincitori gli amministratori morronesi che avevano negato, con giuste motivazioni, il pascolo, tra le verdi colline del piccolo centro tifatino, ad una cospicua mandria di bovini. “Una vittoria che è un risarcimento a tutti gli agricoltori e proprietari terrieri di Castel Morrone, che negli anni scorsi hanno visto le loro culture danneggiate dal pascolo, a volte incontrollato, di questa mandria di bovini”.

Cosi ha tuonato la fascia tricolore morronese che poi ha aggiunto: “Il nostro operato è stato sempre in linea con i dettami di legge e questo è stato ulteriormente sancito dalla sentenza del Tar Campania, quindi non vi era stato nessun abuso di potere, ma vi è stato solo una giusta e reale motivazione che all’epoca dei fatti ci spinse ad emanare l’ordinanza”.

Soddisfazione sulla vicenda è stata espressa anche dal vicesindaco Raffaele Papa che a riguardo ha precisato: “Si chiude con la sentenza del Tar Campania una questione su cui avevamo preso dei precisi impegni con la popolazione morronese. Una decisione quella adottata dal Tribunale Amministrativo Regionale che ci soddisfa pienamente”.

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