Sequestrati tre calzaturifici abusivi ad Aversa e Lusciano

di Redazione

Guardia di FinanzaAVERSA. I militari del comando casertano della Guardia di Finanza hanno scoperto tre laboratori destinati alla produzione di calzature operanti in violazione degli obblighi fiscali, contributivi e della normativa sulla sicurezza dei luoghi di lavoro e prevenzione degli infortuni.

In particolare, i finanzieri, all’esito di indagini scaturite da una chiamata all’utenza “117”, hanno individuato, rispettivamente ad Aversa e Lusciano, opifici per la lavorazione e il confezionamento di scarpe che impiegavano complessivamente 29 lavoratori di nazionalità italiana, tutti rigorosamente in “nero”, in quanto non in regola con le posizioni contributive ed assistenziali. Nel corso dell’intervento si è reso necessario, altresì, richiedere l’ausilio tecnico di personale del Servizio Prevenzione e Sicurezza Ambienti di Lavoro dell’Asl territorialmente competente, atteso che gli opifici erano totalmente sprovvisti dei requisiti richiesti dalla normativa in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro.

Gli accertamenti svolti hanno permesso di constatare l’esistenza di laboratori ricavati nei sotterranei di condomini, privi dei necessari requisiti di sicurezza con particolare riguardo alla presenza di estintori scarichi e non revisionati, vie di esodo non indicate ed intralciate da altro materiale, assenza di impianto di respirazione, attrezzature di lavoro non conformi alle vigenti leggi, assenza di dispositivi di protezione, assenza di autorizzazioni sanitarie per lavoro in locale seminterrato. Per tali motivi e stante il pericolo grave ed immediato per l’incolumità dei lavoratori che la libera disponibilità dei locali e del materiale ivi detenuto (macchinari, semilavorati e prodotti finiti) avrebbe potuto causare, sono scattati i sigilli ai tre locali che si estendevano per oltre 1000 metri quadri.

I tre gestori dei laboratori artigianali – D.G.N. di 29 anni, ed L.L., di 51, originari di Aversa, e D.A.A., 45 anni, originario di Napoli – sono stati segnalati alla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere per la violazione delle disposizioni in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro.

Le indagini proseguono allo scopo di ricostruire la posizione fiscale dei titolari delle tre ditte che, dai preliminari accertamenti, si sarebbero resi responsabili anche dell’inosservanza degli obblighi dichiarativi dei proventi connessi all’attività svolta.

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