Il centrosinistra trentolese vuole ripartire dalla gente

di Redazione

 TRENTOLA DUCENTA. Analisi del voto elettorale e future elezioni amministrative, questo è stato il tema della riunione dell’intero centrosinistra trentolese che alle ultime regionali ha sostenuto la candidatura alla presidenza di Vincenzo De Luca.

L’incontro si è svolto nella sede del Partito socialista-SeL, alla presenza dei segretari e rappresentanti di Pd, Idv e socialisti. Tra questi: Raffaele Di Lauro, il professor Franco Migliore, Luigi Spina, Ferdinando De Chiara, Raffaele Sagliocco, l’architetto Giuseppe Cecere, Michele Di Caprio per i socialisti; l’avvocato Biagio Sagliocco, l’avvocato Giuseppe Fabozzi, Bruno Salvatore, l’ingegner Nicola Russo e Andrea Lemma per l’Idv; il dottor Luigi Fabozzi, l’avvocato Angelo Bottigliero e il dottor Angelo De Roma per il Pd. Un’analisi che non lascia alcun dubbio relativo alla sconfitta elettorale.

La Sinistra, come è emerso nel corso della riunione, ha perso il contatto con la gente, che deve essere recuperato attraverso il lavoro certosino delle sezioni locali. Occorre analizzare i problemi della città e cercare soluzioni tramite il dialogo ed il confronto con la società civile. Da parte dei presenti è emerso l’impegno comune ad un controllo più approfondito delle azioni e degli atti amministrativi dei commissari che stanno governando Trentola Ducenta dopo lo scioglimento del Consiglio, per capire in che modo si sta gestendo l’ordinaria amministrazione ma anche per dare tutti insieme suggerimenti ed indirizzi a tutela dei cittadini. Da queste riflessioni si è giunti a parlare delle strategie politiche per le prossime amministrative locali, azioni politiche chiare, iniziando da quel progetto “Riformista”.

Il centrosinistra trentolese, dunque, è di fronte a un bivio e dice basta ad inciuci e faide tra i “personaggi politici”, dal momento che è in gioco il futuro della comunità. L’obiettivo, tuttavia, non è solo la rigenerazione politica ma anche una “rivoluzione culturale” che deve vedere in campo i giovani. Su queste basi, i tre partiti invitano le associazioni, la società civile e i partiti presenti sul territorio a dare segnali netti di apertura al dialogo.

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