Spanò: “Questa maggioranza non può continuare ad amministrare”

di Redazione

Rodolfo Spanò SANT’ARPINO. L’ex vicesindaco Rodolfo Spanò ritiene che “un’amministrazione fatta di forme e di sprechi di denaro pubblico non può continuare a governare il paese”.

“Nel periodo di crisi economica e sociale che stiamo attraversando, chi gestisce la cosa pubblica deve ancora di più farsi carico dei problemi dei cittadini e fare in modo di potenziare i servizi, soprattutto quelli sociali, e privilegiare le fasce più deboli attraverso provvedimenti opportuni e mirati ad aiutare chi non riesce e pagare le bollette, a non pagare il pigione a fine mese e addirittura a chi non riesce a mettere il piatto a tavola. E questo in aggiunta alla erogazione dei servizi sociali già esistenti per legge. Per fare questo un buon amministratore della cosa pubblica deve evitare di sprecare soldi pubblici per feste e festicciole più del dovuto, deve evitare di finanziare pubblicità di manifestazioni, inaugurazioni e party più del dovuto. Come nel caso dell’apertura del nuovo ufficio Postale in Via Martiri Atellani dove bastava spendere appena trenta denari per 50 manifesti e farli affiggere – gratis – per il nostro Paese, destinando la restante parte dei soldi spesi al capitolo creato appositamente per aiutare i cittadini più deboli anche attraverso l’erogazione di soldi una tantum. Per non parlare delle occasioni sprecate anche di recente sulla possibilità di accedere ai finanziamenti del settore preferiti ad altri e non meglio precisati programmi amministrativi”.

“Se poi passiamo ad analizzare la gestione della Multiservizi a S.Arpino non possiamo non tacere il dissesto in cui versa la nostra società in house per colpa non solo di chi ne è formalmente a capo, ma soprattutto di chi comanda e la gestisce come se fosse una cosa propria. I debiti contratti da quella che nelle intenzioni del nostro programma elettorale doveva essere il ‘fiore all’occhiello’ sono oramai enormi e non più dilazionabili. La spazzatrice non passa più per le nostre strade, i creditori hanno minacciato azioni legali, molti fornitori non fanno più credito e ci risulta che per ottenere la fornitura dei materiali spesso è necessario l’impegno e la garanzia personale dell’amministratore di turno”.

“Per non parlare dell’uso che se ne è fatto in campagna elettorale: vi ricordate gli operatori che spazzavano giorno e notte e per tutto il Paese? Che fine hanno fatto dopo le elezioni scorse? E poi gli verrà riconosciuto il lavoro ed il pagamento dello straordinario? Per non parlare dei problemi di questi giorni, allorquando solo dopo che è scaduto il contratto con i tre operatori assunti a part time, si è assistito al via vai negli uffici di Via Mormile del protettore politico di turno che in compagnia dell’assessore al bilancio e del tecnico di sua fiducia violentavano l’amministratore per convincerlo a prorogare il contratto. E poi non era prevista la formula del turn over? Che fine hanno fatto i proclami in campagna elettorale sui posti di lavoro, sulla graduatoria per far lavorare tutti e per scorrere la lista degli idonei? Invece di mettere mano ad un serio programma di pagamento dei debiti, che fanno il sindaco e l’assessore al bilancio? Ne creano altri verso la Multiservizi. Dall’altro lato abbiamo l’impotenza e per questo anche la responsabilità di chi ubbidisce e chi si fa violentare senza opporre seriamente il problema”.

“È noto a tutti oramai che continuare in questo modo la gestione della Multiservizi, significa che a breve si dovrà dichiarare bancarotta con tutte le conseguenze di legge anche di natura personale. E allora assisteremo al fuggi fuggi generale e a gambe elevate. Ma questo lo sanno tutti e nessuno dice niente. Viva la sincerità”.

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