Recale, ordinanza apertura negozi: Pdl contesta il sindaco

di Redazione

Luigi Ferraro RECALE. Il Popolo della Libertà di Recale ha raccolto le lamentele di alcuni commercianti sull’ordinanza del sindaco n.13/2010 riguardante la determinazione degli orari di apertura e chiusura degli esercizi commerciali per il periodo ora legale 2010.

Nell’ordinanza quasi tutti i settori hanno un limite massimo di apertura giornaliera di 13 ore nella fascia oraria che va dalle 7 alle 22. L’obiezione nasce dai commercianti che hanno un’attività che si svolge prettamente negli orari pomeridiani e serali. Se si pensa alle attività di ristorazione, gelateria ed ai bar è improponibile fissare l’orario di chiusura entro le 22.

Il neo-dirigente del Pdl Luigi Ferraro (nella foto) spiega: “Alcuni commercianti hanno posto alla nostra attenzione questa ordinanza. Riteniamo che sia incompleta in quanto in altri comuni vengono elencate le categorie che possono avere orari di chiusura diversi da quelli tracciati in linea generale. Se si pensa ad un’attività di ristorazione che apre battenti alle 17 non si può pensare che chiuda entro le 22 invitando i clienti ad uscire. Oltre al dato pratico, alcuni commercianti hanno sottolineato la scarsa vitalità della comunità recalese oltre le 21 quindi ritengono un ulteriore danno alla loro attività la chiusura anticipata in quei pochi giorni della settimana in cui c’è maggior fermento. Pensare che lo scorso anno la chiusura era prevista per l’una, questa ordinanza sembra una beffa”.

Il capogruppo del Pdl in consiglio comunale, Marcello Isidoro, commenta: “Quando un partito si mostra attento alle esigenze dei cittadini, diviene un punto di riferimento per tanti. I commercianti hanno manifestato questo disagio e l’ordinanza appare carente sotto certi punti di vista. Provvederemo a formulare un’interrogazione in sede di Consiglio Comunale per avere maggiori dettagli da chi quell’ordinanza l’ha firmata. Siamo poco fiduciosi in una risposta in quanto, alle interrogazioni poste dal nostro gruppo, il sindaco o gli assessori competenti non si sono mai degnati di dar risposta entro i termini previsti dal regolamento. Ma perseverare è una nostra peculiarità”.

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