Scalata Unipol-Bnl: chiesto rinvio a giudizio per 21 persone e 16 società

di Angela Oliva

Antonio FazioROMA. Rinvio a giudizio per 21 persone e 16 società, è questa la richiesta avanzata dalla Procura di Roma nell’ambito dell’inchiesta sulla fallita scalata di Unipol a Bnl.

Le indagini sono iniziate nel 2005 a causa di un contropatto che, tra il 2004 ed il 2005, radunò il 27% delle azioni di Bnl per poi trasferire a Unipol. Tra le persone coinvolte nell’inchiesta, accusate di aggiotaggio, insider trading e ostacolo alle attività di vigilanza, compaiono il procuratore Giovanni Ferrara, Nello Rossi, i sostituti procuratori Rodolfo Sabelli e Giuseppe Cascini, gli imprenditori Francesco Gaetano Caltagirone, Danilo Coppola, Stefano Ricucci, Giuseppe Statuto, Ettore e Tiberio Lonati, l’ex presidente di Unipol Giovanni Consorte ed il suo vice Ivano Sacchetti, l’ex governatore della Banca d’Italia Antonio Fazio e l’ex banchiere Giampiero Fiorani.

Secondo l’accusa “i 21 indagati in concorso tra loro, previo accordo con Fazio e Frasca, i quali rafforzavano il proposito criminoso, assicurando ai correi il sostegno del vertice della Banca d’Italia al progetto di acquisizione del controllo della Bnl con più azioni esecutive del medesimo disegno criminoso, realizzavano una serie di operazioni simulate e artificiose concretamente idonee a provocare una sensibile alterazione del prezzo delle azioni di Bnl allo scopo di: fare fallire l’offerta pubblica di scambio su Bnl da parte del Bbva, rastrellare azioni al fine di acquisire il controllo della banca e fissare a non meno di 2,70 euro il prezzo delle azioni di chi avesse voluto acquisire il controllo della banca”.

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