Riforme, Calderoli consegna bozza a Napolitano. Berlusconi frena

di Redazione

Roberto Calderoli ROMA. Il ministro Roberto Calderoli ha presentato al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano una bozza di lavoro per le riforme.

L’incontro è avvenuto all’indomani del summit tra i leader della Lega e del Pdl ad Arcore, ospiti del premier Silvio Berlusconi. Napolitano, nel giorno della sua firma aldisegno di legge sullegittimo impedimento,haprecisato che “l’incontro è stato dedicato all’esposizione degli orientamenti generali in materia di riforme ma nessun esame sui contenuti specifici”. Il Quirinale chiede inoltre che ci sia “una larga condivisione” e,in una nota, sottolinea comeil capo dello Stato “ha ricordato e ribadito i punti di vista da lui ripetutamente espressi circa la necessità e le possibilità di ricerca della più larga condivisione in Parlamento delle scelte da compiere” sulle riforme, che è un “campo di speciale complessità e delicatezza”.

BERLUSCONI. La proposta ufficiale sulle riforme istituzionali ci sarà solo dopo che i partiti della maggioranza avranno deciso quale soluzione adottare, per il momento ci sono solo delle idee in cantiere. A spiegarlo è stato il premier Silvio Berlusconi durante l’ufficio di presidenza del Pdl a Palazzo Grazioli. Il Cavaliere, riferiscono fonti che partecipano all’incontro, ha sottolineato che il pacchetto di riforme presentato dal ministro del Carroccio al Colle è solo una base di partenza, un testo su cui c’è ancora da discutere e lavorare. L’iniziativa di Calderoli, è l’argomentazione del premier, sarebbe frutto del lavoro del vertice di martedì sera tra Berlusconi e la Lega: una base di partenza, appunto, che necessita di discussione e confronto all’interno del. L’auspicio del Popolo della Libertà è ora che “l’opposizione non si defili dalla responsabilità di contribuire a scrivere le regole fondamentali delle istituzioni in un dibattito costruttivo con la maggioranza di governo, senza imporre condizioni pregiudiziali all’avvio del confronto stesso”. È quanto si legge nella relazione del coordinatore Sandro Bondi che ha aperto i lavori a Palazzo Grazioli.

OPPOSIZIONE. Intanto, arrivanole reazioni politiche alla cena di Arcore tra Berlusconi e i leghisti in cui sono state tracciate le linee principali delle riforme che la maggioranza intende portare avanti. Toni diversi, dai centristi dell’Udc all’Idv e al Pd, con qualche apertura, ma tutti uniti nell’indicare come priorità l’uscita dalla crisi. Pier Luigi Bersani ha sottolineato che “il Paese ha altre urgenze a partire da quelle economiche e sociali”. Quanto al merito delle riforme, il segretario del Pd ribadisce l’invito al centrodestra a cominciare da quelle condivise: “Il Senato federale e la riduzione del numero dei parlamentari, mi pare siano punti su cui il centrodestra ha detto parole univoche. Allora partiamo da lì, intanto”. Poi, prosegue, il Pd ha già elencato una serie di punti dal rafforzamento del sistema parlamentare, la riforma elettorale, quella dei partiti e la riduzione dei costi della politica: “Noi la nostra agenda ce l’abbiamo. Se loro hanno voglia di discutere, il Parlamento è lì”. “Non ci siamo mai sottratti al confronto sulle riforme istituzionali e da tempo abbiamo presentato le nostre proposte. Ma quali sono quelle del centrodestra?” chiede Rosi Bindi.

Anche da parte di Lorenzo Cesa, segretario dell’Udc, arriva un apertura sulla possibilità delle riforme, ma non prima di aver risolto le questioni economiche del paese. L’esponente centrista spiega infatti che “sulle riforme in queste ore annotiamo tanti buoni propositi e una discreta dose di confusione: è arrivato il momento di agire, facendo però prima la necessaria chiarezza sulle priorità di intervento”, senza dimenticare, aggiunge che “occorrono provvedimenti immediati per dare ossigeno a famiglie, imprese e lavoratori, i soggetti più colpiti dalla crisi economica”.

Chiusura totale dall’Idv che, per bocca di Antonio Di Pietro sostiene che “a forza di mangiare pane e riforme la gente muore di fame”. L’ex magistrato aggiunge “gli italiani senza lavoro, come fanno? A quali riforme si appellano? Per questo noi invogliamo tutti i parlamentari a fare una ferma presa di posizione in Parlamento perché si portino riforme che interessano ai cittadini”.

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