Pdl, la sfida va in tv. Bossi: “Fini deve dimettersi”

di Redazione

Silvio Berlusconi e Gianfranco Fini ROMA. Dopo lo scontro in diretta tra Silvio Berlusconi e Gianfranco Fini in direzione nazionale, il Pdl si interroga sulla possibilità di coesistenza tra le due diverse anime all’interno del partito e sul futuro del governo.

Da Berlusconi, che ha partecipato alla commemorazione del 25 Aprile alla Scala di Milano con il presidente Napolitano, arrivano frasi concilianti. “Non sono mai stato protagonista di burrasche. Io non ho mai litigato, anche perché per litigare bisogna essere in due e l’ho detto anche a chi ha cercato di farlo”. “Sono sempre stato sereno – ha proseguito il presidente del Consiglio – non ho mai dato risposte piccate in tanti mesi e continuo ad essere sereno, convinto di quello che sto facendo. Io poi, ad una età in cui sono in pace con me stesso, non ho rimpianti, non ho rimorsi, non ho mai fatto male a qualcuno e quando vado a letto alla sera, mi guardo allo specchio e dico: se stasera l’Angelo della morte arriva mi prende con la coscienza pulita”.

BOSSI. Intanto, il leader della Lega Nord Umberto Bossi, dopo aver paventato il ritorno alle urne, lancia un nuovo attaccoa Fini dalle colonne de La Padania. Il quotidiano del Carroccio che sarà in edicola domani titola a tutta pagina “Non c’è unità senza federalismo”. Nel sottotitolo la frase del senatur: “Fini ha esagerato, ha detto bugie ed è un problema se resta, si dimetta”. Poi l’analisi di Roberto Calderoli che definisce una “polpetta avvelenata” la proposta del segretario del Pd Pierluigi Bersani di un “patto” per le riforme e per superare la crisi economica. Poi un commento all’intervento del capo dello Stato per la celebrazione del 25 aprile: “Bene le parole di Napolitano sulle autonomie. I territori valore aggiunto del paese”.

BOCCHINO: “ACCELERARE IL CONGRESSO”. E mentre lastragrande maggioranza del partito è con il premier, i finiani non vogliono farsi da parte. “Bisogna recuperare gli aspetti positivi di quanto accaduto – afferma in una nota Italo Bocchino, vicecapogruppo Pdl alla Camera – accelerando il percorso che porterà al congresso e ribadendo tutti la lealtà alla maggioranza e a Berlusconi dei parlamentari vicini a Fini”. Il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, spera dal canto suo che “ci sia un miracolo e che questo contrasto interno al Pdl venga superato. È molto importante per tutti noi, per il Governo e per il centrodestra”.

DOCUMENTO DI EX AN CONTRO FINI. Ma lo strappo di Fini ha lasciato più ferite di quanto ci si potesse aspettare alla vigilia della direzione. Tanto che molti esponenti di area ex An hanno deciso di sfilarsi in maniera esplicita dalle posizioni del presidente della Camera: crescono infatti le adesioni al documento promosso dai 75 parlamentari nel quale si riconosce, tra l’altro, come scelta giusta e irreversibile la fondazione del Popolo della Libertà, al cui rafforzamento si impegnano tutti a contribuire dall’interno. Su un totale di circa 120, tra consiglieri regionali e assessori di area ex An, hanno firmato già in 100 il documento che ha tra i promotori Maurizio Gasparri, Ignazio La Russa, Altero Matteoli, Gianni Alemanno, Giorgia Meloni.

SFIDA VA IN TV. Sia Berlusconi che Fini hanno in agenda interventi televisivi. Sul sito di palazzo chigi si annuncia però che “in occasione della stessa ricorrenza, domenica 25 aprile verrà trasmesso dai telegiornali un messaggio del Presidente del Consiglio”. Si tratta di un’iniziativa inedita e di conseguenza vige la massima riservatezza sul contenuto delle parole che pronuncerà Berlusconi. Il Pd, in una notadella segreteria,invita però il Cavaliere ad evitare strumentalizzazioni: “Dopo aver ignorata per un quindicennio la festa del 25 aprile e averla riscoperta, non senza imbarazzo, solo lo scorso anno, oggi il Presidente del Consiglio ha deciso di festeggiare la ricorrenza del 25 aprile con un messaggio televisivo. Viene da dire meglio tardi che mai, visto che esponenti autorevoli del suo partito, ancora oggi, negano il ruolo dell’antifascismo e della Resistenza nella Liberazione dell’Italia dal nazifascismo”. Anche Fini nei prossimi giorni farà il pieno di presenza in tv. Si parte domenica a “In Mezz’ora”di Lucia Annunziata. Martedì forse, il presidente della Camera sarà ospite da Giovanni Floris a “Ballarò”. In mezzo, un’altra riunione con i suoi 55 parlamentari, in programma lunedì alle 15.30 nella sala Tatarella.

BERSANI CHIAMA A RACCOLTA LE OPPOSIZIONI. Intanto, il segretario delPd, Pierluigi Bersani, chiama a raccolta le opposizioni: “Le tensioni nella maggioranza in futuro sono certe – afferma – gli esiti imprevedibili. Le forze di opposizione non possono sottovalutare i rischi che Berlusconi per un verso e la Lega per l’altro possono dare per accelerare una situazione che non riescono ad affrontare. Per le forze di opposizione serve una responsabilità nuova. Serve un impegno più fortea discutere e concertare l’azione parlamentare e un lavoro per stringere i contenuti dell’alternativa”. Per accelerare il confronto con le opposizioni, il leader Pd, che nei giorni scorsi ha già incontrato il leader Idv, Antonio Di Pietro, continuerà colloqui e verifiche con le altre forze di opposizione dentro e fuori il Parlamento. “Siamo di fronte – sostiene Bersani – ad una situazione estremamente confusa. Il Paese, pieno di problemi, assiste attonito a lacerazioni molto profonde nella maggioranza che in un colpo solo ha distrutto tutta la retorica berlusconiana dei cieli azzurri e dei mondi felici”. Fini, aggiunge Bersani, “con i suoi ha sostenuto e votato tutte le decisioni di questo e degli altri governi del centrodestra ma ora propone con nettezza un’altra piattaforma: nella politica economica, nei rischi di deriva plebiscitaria, nel tema dell’unità del paese”. Temi, ribadisce il segretario Pd, “assolutamente veri e assolutamente irrisolvibili nel Pdl e nella maggioranza dove Fini si trova”.

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