Merano, deraglia treno: il bilancio è di 9 morti e 27 feriti

di Redazione

 MERANO.Nove i morti e 27 i feriti, sette dei quali gravi, provocati da una frana che ha investitoun treno regionale nella zona diMerano.

L’incidente è avvenuto lunedì alle 9, quando il convoglio R108 della società di trasporti Sad, partito da Malles alle 8.20 ed atteso a Merano alle 9.43, è deragliato tra Laces e Castelbello sulla linea della val Venosta che congiunge gli abitati della vallata con Merano, tratto a binario unico gestito dalla provincia autonoma di Bolzano.

A causare la sciaguraè stata una frana sulla linea ferroviariadovuta alla rottura di un tubo per l’irrigazione dei campi a monte della massicciata. Un’ipotesi confermata da un primo sopralluogo dei tecnici che hanno trovato un difetto in un impianto di irrigazione a monte della frana. Rompendosi, l’impianto avrebbe allagato il terreno sottostante, rendendolo instabile fino a farlo franare. Una fatalità: l’impianto è munito di un sistema di sicurezza che provvede a un blocco automatico nel caso della caduta di una frana sulla massicciata. Ma la frana si è staccata proprio mentre passava il treno, che così è stato investito in pieno. Si esclude, dunque, un guasto tecnico.La procura ha comunque aperto un’inchiesta. Il tratto, a binario unico, è gestito dalla provincia autonoma di Bolzano.

La scena è spaventosa: i vagoni sono finiti fuori dai binari dopo avere sbattuto contro la massa di terra e roccia che si è staccata dalle pendici e una carrozza è rimasta in bilico sul greto del fiume Adige. Il vagone in testa al convoglio, investito dalla frana, è completamente distrutto, riempito di terriccio e con tutti i finestrini sventrati: i morti sono rimasti intrappolati in mezzo alla fanghiglia. La parte frontale del mezzo è finita contro due alti alberi: hanno impedito che il treno precipitasse nel fiume. Per fare in modo che non scivoli ulteriormente i pompieri lo hanno assicurato con un paranco. I tecnici hanno recuperato la scatola nera: è visibilmente danneggiata ed è stata posta sotto sequestro dai carabinieri.

I soccorritori non escludono la possibilità di trovare altre vittime. “Temiamo che il numero dei morti possa salire” ha detto l’assessore altoatesino ai Trasporti Richard Theiner. I feriti sono una trentina, cinque gravi, ricoverati in diversi ospedali della zona.Si sta lavorando con pale e picconi per recuperare i corpi: per raggiungere il punto dell’impatto i soccorritori si arrampicano lungo reti paramassi, salendo dal greto del torrente.

Dieci feriti sono stati portati all’ospedale di Merano, che dista poche decine di chilometri dal luogo della disgrazia. Hanno riportato traumi cranici e traumi al torace. Molte le escoriazioni. Uno ha un femore fratturato. Una ventina di persone sono state smistate negli ospedali di Silandro e di Bolzano. Per il trasporto dei feriti è una continua spola di elicotteri.

La linea della val Venosta è una delle più moderne dell’Alto Adige. Realizzata su un tracciato preesistente, è stata inaugurata nel 2005. Parte da Malles, in cima alla vallata, nei pressi del confine con l’Austria e la Svizzera e giunge a Merano. Di prima mattina il servizio viene rafforzato, per far fronte alla maggior domanda di trasporto di lavoratori e studenti, mentre nei fine settimana i convogli circolano in gran parte in doppia trazione. In più ogni due ore c’è un collegamento diretto con i treni espresso regionali, che nel tratto dalla bassa val Venosta si fermano solo nelle località principali e permettono di spostarsi dall’alta val Venosta a Merano in tempi più rapidi. Questi treni espresso – che circolano soltanto nelle giornate feriali – proseguono poi per Bolzano, garantendo un collegamento diretto anche con il capoluogo.

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