Merano, 8 indagati per il disastro ferroviario

di Redazione

le operazioni dei soccorritoriMERANO. Il bilancio della tragedia ferroviaria di Merano si è chiuso con nove vittime, tutte altoatesine, e 28 feriti.

La procura di Bolzano ha aperto un fascicolo, iscrivendo otto persone nel registro degli indagati, per appurare se vi sono responsabilità sulla frana di 400 metri cubi provocata dalla rottura di un tubo dell’impianto di irrigazione del frutteto. L’acqua è penetrata nel terreno causando lo smottamento, che ha investito in pieno alle ore 9.03 di lunedì mattina il treno regionale gestito dalla società Sad, molto utilizzato da studenti e pendolari.L’impatto è avvenuto tra Laces e Castelbello, sulla linea della val Venosta che congiunge gli abitati della vallata con Merano.

Le ipotesi di reato sono omicidio plurimo colposo, procurata frana e disastro ferroviario. Il procuratore Guidi Rispoli, inoltre, ha assegnato l’incarico di compiere una perizia geologica a Rinaldo Genevois, un professionista di Padova che in passato aveva già stilato la perizia per il disastro accaduto qualche anno fa in Val Badia, dove una funivia crollò per uno smottamento. In quel caso, fortunatamente, non vi furono né morti né feriti. Come ha precisato lo stesso procuratore Rispoli, che coordina l’inchiesta assieme al sostituto Axel Bisignano e alle forze dell’ordine, le persone in questo momento non sono da ritenersi colpevoli. Saranno sentite a testimoniare sei persone del consorzio di bonifica della val Venosta e il proprietario del meleto che sovrasta la ferrovia nel tratto tra le stazioni di Laces e Castelbello dove si è verificata la tragedia.

Intanto, per martedì è stata proclamata giornata di lutto in Alto Adige con bandiere a mezz’asta per le vittime della sciagura.

LE VITTIME. Le forze dell’ordine hanno diffuso l’elenco ufficiale delle vittime. Michaela Kuenz Oberhofer (18 anni), nato in Val Martello; Elisabeth Peer (22 anni), Silandro, residente a Malles; Julian Hartmann (25 anni) nato e residente a Merano; Francesco Rieger (67 anni) di Castelbello; Judith Tappeiner nata e residente a Silandro (20 anni); Rosina Ofner (36 anni) nata a Silandro e residente a Tubre; Regina Tschoell nata e residente a Lasa (73 anni); Michaela Zoesch (34 anni) nata a Malles e residente a Prato Stelvio; Franz Hohenegger (73 anni) nato a Malles e residente a Silandro.

Michaela Zoesch si stava recando all’ospedale per raggiungere il figlio neonato, venuto prematuramente alla tre giorni fa. Il bebè era rimasto all’ospedale di Bolzano, ricoverato in osservazione in una termo-culla del reparto prematuri. Ogni giorno Michaela scendeva in treno fino al capoluogo per vedere suo figlio e per portare il latte raccolto al seno, con il quale veniva alimentato. Disperato il padre della 18enne Michaela Kuenz Oberhofer. “Aveva deciso di uscire di casa perché voleva prendere la patente e andare alla scuola guida” ha raccontato l’uomo. Per un’altra delle vittime, Elisabeth Peer, 22 anni, c’era alla camera mortuaria di Silandro lo zio Robert, direttore di una Asl di zona. Il padre di Judith Tappeiner, 20 anni, è un commerciante a Silandro: ha spiegato che sua figlia aveva perso il treno precedente perché era rimasta addormentata e stava andando all’università a Verona. Franz Hohenegger, 73 anni, era un insegnante in pensione, che viaggiava con la moglie, viva ma ricoverata per le ferite.

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